rotate-mobile
Politica

Allarme delle cooperative sociali: "Accoglienza a rischio con il Decreto Sicurezza"

Cinquanta coop che nella regione gestiscono i richiedenti asilo firmano un documento che sottolinea il rischio di venire meno dei diritti delle persone

«Un'accoglienza che, come stabilisce la legge 132 del 2018 (“decreto sicurezza”), non preveda servizi qualificati di presa in carico e orientamento, rischia di causare una compressione dei diritti della persona accolta». Lo afferma un documento firmato da Agci Solidarietà Emilia-Romagna, Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna e Legacoopsociali Emilia-Romagna, al quale hanno aderito circa cinquanta cooperative sociali che si occupano di richiedenti protezione internazionale.

Nella nostra provincia sono 1.430 i migranti attualmente gestiti da sei cooperative sociali. Il documento sostiene che nel nuovo schema di capitolato di gare di appalto riguardante “la fornitura di beni e servizi per la gestione e il funzionamento dei centri di prima accoglienza” non sono previsti servizi quali l'orientamento formativo e lavorativo, l'insegnamento della lingua italiana, il sostegno nell'accesso ai servizi sanitari e sociali, la presa in carico psico-sociale per le situazioni vulnerabili.

«Si delinea così un’accoglienza ridotta di fatto a vitto e alloggio. In questo modo – concludono Agci Solidarietà Emilia-Romagna, Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna e Legacoopsociali Emilia-Romagna – non si favoriscono l’integrazione e coesione sociale nei nostri territori».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme delle cooperative sociali: "Accoglienza a rischio con il Decreto Sicurezza"

ModenaToday è in caricamento