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Concertone al Campo Volo, quando la beneficenza costa 2milioni di euro

Defranceschi (M5s) chiede spiegazioni alla Giunta Regionale sull'alto costo della produzione del concertone pro-terremotati dello scorso 22 settembre al Campo Volo. Alla ricostruzione 4,3 milioni e poco meno della metà "bruciati" per l'organizzazione

Ricordate Claudio Baglioni, Jovanotti, Ligabue, Renato Zero, Zucchero e gli altri sul palco di “Italia Loves Emilia”, il maxi evento musicale di beneficenza per sostenere la bassa terremotata? Da quell'iniziativa furono ricavati 4,3 milioni di euro, destinati poi alla ricostruzione di edifici scolastici in 8 comuni delle provincie emiliane. Ma per qualcuno non è tutto oro quello che luccica.

Andrea Defrancheschi, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, ha infatti sollevato una questione relativa alla gestione economica del concerto, sottolineando come i costi di produzione della serata siano stati spropositati e inconsueti per un evento benefico. La cifra totale destinata alle opere di solidarietà è derivata dalle entrate del Live (3.075.678,31 euro) a da quelle della vendita del CD/DVD (1.229.380,46 euro). Ma il totale delle uscite trattenuto per le spese di realizzazione del concerto e dunque non devoluto, è pari a 1.839.467,92 di euro. Si tratta di spese che, per la gioia del consigliere grillino, sono rigorosamente documentate sul sito dell'associazione Onlus costituita per l'occasione.

“Ora, per chi non è del ramo, noi inclusi, queste cifre possono non significare niente, e invece abbiamo scoperto – scrive in una nota Defranceschi – che questo concerto, in cui il cast artistico composto di ben 14 big ha partecipato a titolo completamente gratuito, ha spese di produzione doppie rispetto qualunque altro concerto realizzato per la televisione con il quale lo si voglia confrontare. Solo per fare un esempio, il concerto del Primo Maggio di Piazza San Giovanni a Roma, non ha raggiunto nemmeno i 600mila euro di spese di produzione (all'incirca 580mila euro) - riprese aeree incluse”. Ancora più eclatante, è il paragone con il "Concerto per l'Emilia" tenutosi al Dall'Ara il 25 giugno 2012 in cui persino la produzione, la Assomusica, lavorò gratuitamente. In quell'occasione, ha spiegato Defranceschi, nulla all'infuori del rimborso spese venne trattenuto né dalla produzione né dal canale televisivo appaltante.
 
Da qui la richiesta di spiegazioni alla Giunta e al Commissario Errani: “Non ritengono sia il caso di chiedere conto del motivo per cui la casa di produzione sia l'unico trai soggetti coinvolti che non abbia ritenuto di dover contenere i costi? Anzi – conclude Defranceschi – parrebbe proprio che non abbia badato a spese. Una sproporzione di costi inaccettabile, visto scopo e provenienza di questo denaro”. Nell'attesa di una risposta, sarà interessante capire come si muoverà l'organizzazione benefica in vista di un altro grande evento musicale che si svolgerà a Carpi tra non molto, annunciato in occasione della visita del Presidente Letta nella Bassa.

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