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Crisi settore carni. La Regione: "Invitiamo la Castelfrigo a non fomentare le tensioni esistenti"

Gli assessori regionali alle Attività produttive e alla Legalità commentano la nota diffusa dalla Cgil secondo cui l'azienda "sta calpestando l'intesa raggiunta in Regione lo scorso 29 dicembre"

“Invitiamo la Castelfrigo a rispettare il percorso avviato e a utilizzare i passaggi previsti per un confronto utile al fine della ricollocazione, evitando strappi e  forzature non perché spaventati dall’eventuale ripresa di mobilitazioni estreme ma perché consapevoli che questo delicato settore produttivo della nostra regione non può permettersi di misurarsi in vinti e vincitori”. Così gli assessori regionali alle Attività produttive e alle Politiche per la legalità hanno commentato la denuncia della Cgil, secondo cui “la Castelfrigo sta calpestando l'intesa raggiunta in Regione lo scorso 29 dicembre”.

Gli assessori hanno aggiunto che quanto sottoscritto dalle istituzioni, dai sindacati e dalle associazioni datoriali lo scorso 29 dicembre “impegna tutti a lavorare per favorire la ricollocazione dei lavoratori licenziati dalle due false cooperative Ilia D.A. e Work Service, che lavoravano in appalto presso la Castelfrigo. Impegno necessario non solo per risarcire i lavoratori vittime della gestione fuori controllo di una parte del sistema produttivo, ma esempio di sana collaborazione fra le parti sociali per ristabilire corrette relazioni e rapporti di lavoro, in un settore fortemente competitivo che se non regolamentato rischia di scivolare in modo irreversibile nella illegalità, con conseguenze nefaste per tutti, a partire dalle imprese”.

“A fronte della notizia che la Castelfrigo necessita di manodopera aggiuntiva e del fatto che non intende avvalersi di contratti di appalto- aggiungono gli assessori regionali-, è necessario che non si pongano discriminazioni nei confronti dei lavoratori anzi, come prevede l’accordo del 29 dicembre scorso, si devono prioritariamente riassorbire coloro che fino a poche settimane fa avevano svolto quelle mansioni che oggi l’azienda vuole incrementare. Agire fuori da questo schema significherebbe assumersi la grave responsabilità del rischio di degenerazione del clima sociale”. Per monitorare il processo di ricollocazione e fare il punto della situazione, il prossimo 13 febbraio è previsto un ulteriore incontro con sindacati e associazioni datoriali, dopo quello del 15 gennaio.

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