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Alloggi Peep, "Senza elenchi, niente controlli sui criteri di assegnazione"

Battaglia comune per Barcaiuolo (Pdl) e Torrini (Udc) sulla trasparenza nell'assegnazione degli alloggi Peep: "Bisogna cambiare le regole: non esiste che sia demandato alle cooperative di abitazione la redazione dei criteri"

"Noi diamo soldi pubblici ma non sappiamo a chi!". Questa la dichiarazione resa stamattina da Davide Torrini, capogruppo Udc, in una conferenza stampa congiunta con il consigliere Pdl Michele Barcaiuolo in tema di graduatorie Peep, ovvero delle "liste d'attesa" di cittadini per il Piano Edilizia Economica Popolare, un servizio che in linea teorica dovrebbe andare ad aiutare quelle fasce di popolazione con difficoltà a procurarsi un'abitazione a prezzi di mercato. In pratica? Qui cascherebbe l'asino, secondo Barcaiuolo e Torrini che a gran voce hanno chiesto lumi sui criteri di trasparenza nell'assegnazione degli alloggi.

ACCESSO ATTI - Barcaiuolo in particolare, già a maggio dell'anno scorso affrontò l'argomento con un accesso atti incredibilmente "inevaso" dall'ufficio competente. Il consigliere Pdl chiese l'eleneco eventuale di assegnatari Peep di soggetti che negli utlimi 15 anni hanno ricoperto l'incarico di assessore, consigliere comunale, regionale, parlamentare e ruoli dirigenziali al Comune di Modena o loro conviventi o parenti affini di primo grado (Genitori o figli)". A fronte di questa semplice richiesta, il Comune ha allargato le braccia: "Lo scrivente settore non è in grado di trasmettere l'informazione non essendo in possesso dei dati richiesti". Una risposta che, oltre a lasciare allibito lo stesso Barcaiuolo, ha suscitato l'ira del solitamente pacato Torrini: "Noi non sappiamo a chi diamo i nostri soldi pubblici? Ma questa è una cosa inaudita! - ha tuonato - Quando il Comune elargisce dei contributi pubblici, noi vediamo a chi vengono dati. Se c'è trasparenza del Comune nell'assegnare fondi per qualche migliaio di euro, perché non dovrebbe esserci a maggior ragione per dei terreni regalati ad una cooperativa di abitazione? Se io cittadino non posso sapere chi li ha avuti, come posso controllare se i criteri del regolamento sono stati rispettati?".

COOP - Per Torrini, queste cooperative di abitazione poco ci manca che vengano additate come il male assoluto: "Qualche tempo fa hanno scritto una cosa inaudita dicendo che gli elenchi degli assegnatari sono loro e il Comune non deve metterci becco: questo è un delirio per cui si dovrebbe indignare il Sindaco, non un consigliere comunale". Il capogruppo Udc ha citato alcuni passi diffusi dalle cooperative di abitazione che, attraverso lo statuto discusso e passato al vaglio dai loro stessi soci, mettono a punto i criteri per accedere all'alloggio: "Ma come? Sono loro a decidere come dare via soldi pubblici? A questi soggetti bisogna togliere la gesitone delle graduatorie". Mentre Torrini riprende fiato, Barcaiuolo riprende la parola: "Ho solo chiesto di fare outing su eventuali assegnazioni di aree peep - ha ribadito - risposte zero fino a ieri quando ho convocato la conferenza stampa per stamattina. Oggi, sullo stesso quotidiano locale, abbiamo il capogruppo Pd Paolo Trande che, invitandomi ad andare al catasto, dice una cosa e abbiamo il segretario cittadino Pd Giuseppe Boschini che dice il contrario invitando i diretti interessati a uscire allo scoperto".

CRITERI - Sia ben chiaro, non è illegale per i politici avere una casa Peep, ciò è stato ripetuto anche dagli stessi Torrini e Barcaiuolo, quello che proprio non funziona sono i criteri di assegnazione: "Le regole devono essere cambiate e devono andare verso un in mirato intervento sociale agevolando le  famiglie numerose, quelle a basso reddito e le giovani coppie. Chiediamo che i politici facciano outing, poi se fra tre mesi dovessero venire fuori dei nomi mi legherò al cancello del Comune fino alle dimissioni dei diretti interessati".

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