rotate-mobile
Politica

Daniele Sitta contro tutti: "Ecco il vero motivo per cui ho lasciato"

L'ex assessore salutato con tutti gli onori in Comune se la prende con Sel, comitati (Modena Attiva in testa), Ausl, Arpa e un partito troppo timido nel sostenerlo: "Io non ho rimorsi"

Se fosse una canzone, l'ormai ex assessore Daniele Sitta sarebbe "Non, je ne regrette rien" di Edith Piaf. Quello che doveva essere un incontro di commiato da dipendenti comunali e giornalisti, si è trasformato in un discorso fiume di un'ora e mezza abbondante in cui l'ex sindaco di Campogalliano non ha rinnegato nulla del suo operato, difendendo a spada tratta il suo lavoro, snocciolando le opere realizzate, attaccando frontalmente un Pd eccessivamente timoroso, "i conservatori" di Sel e i comitati, Modena Attiva in primis, i cui componenti sono stati definiti come "falliti, ex assessori astiosi, aristocratici di sinistra, troppo impegnati a scrivere lettere ai giornali anziché lavorare e tirare la carretta". Non solo: tra i suoi bersagli anche l'Arpa, l'Usl e la Provincia.

LE VERE RAGIONI - "Volete sapere qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?", ha interrogato le 150 persone intervenute in Municipio per salutarlo, gelando di fatto i presenti e svelando quel velo di ipocrisa tessuto ieri dal sindaco Pighi sul suo abbandono per motivi personali: l'anno scorso, dopo il rimpasto con nuova girandola di deleghe, Sitta iniziò ad occuparsi di politiche economiche e a muoversi per "cercare di dare aiuto a quelli che erano senza lavoro", pur nella ristrettezza di risorse in cui versava e versa tuttora il Comune. Dopo i primi timidi risultati positivi (alcune decine di giovani riuscirono trovare lavoro in seguito a questi progetti), la modesta soddisfazione si trasformò presto in "rabbia incontenibile" (testuali parole, ndr): "In seguito a questa fatica di Giobbe - ha argomentato Sitta - mi sono dovuto confrontare con l'amara realtà dei fatti: delibere fondamentali per lo sviluppo economico di Modena ferme in consiglio da un anno perché l'Arpa ha impiegato questi tempi per fornire pareri su interventi che avrebbero dato ossigeno a lavoratori e imprese agonizzanti". A rallentare l'opera, inoltre, anche Sel e i comitati con Modena Attiva (gli ambientalisti democratici) in testa: "Sono stati loro - ha accusato l'ex assessore - a esprimere forti sollecitazioni a fermare interventi fondamentali: non accetto che temi come la casa diventino parole vuote nelle loro bocche con affermazioni roboanti". "Non mi ritrovo con il modo di intendere la politica dove la demagogia e l'irresponsabilità vengono premiati - aveva esordito prima di rivolgersi ai suoi avversari - Il Pd non può allearsi con una sinistra radicale e massimalista portatrice di conservazione, avversa al cambiamento e ostile all'impresa. Con alleanze come queste si va al declino, il Pd riveda la propria percezione della società civile che, per me, non è rappresentata da quattro comitati ideologizzati. A un anno di distanza, posso dire che ai miei progetti hanno sostituito il nulla".

BILANCIO - Dopo nove anni da assessore in due giunte Pighi, Sitta è convinto della bontà del proprio operato: svincoli, 70 rotatorie, piste ciclabili, ponti e sottopassi avrebbero contribuito, secondo il suo punto di vista, a migliorare la viabilità e a dimezzare la mortalità. Il risanamento del bilancio dell'Atcm, il Novi Park ("Chi lo critica è incapace di vedere più lontano delle proprie scarpe"), Piano Sosta, Citypass, Zone Peep (183 edifici, 1500 alloggi di cui 500 in affitto), il Mef ("Da migliorare, ma è una struttura capace di lasciare il segno") e, infine, l'autodromo con cui incendia la platea e travolge l'Arpa e la Provincia: "Per la prima volta dopo 35 anni, Modena ha riavuto il suo autodromo - applausi scroscianti - Un centro importante dove le aziende motoristiche potranno condurre le loro ricerche e dove gli appassionati di motorismo potranno venire per seguire la propria passione. Tutto questo nonostante gli attacchi, gli insulti e le minacce da parte di Arpa e Provincia che hanno descritto l'impianto come una centrale nucleare. Abbiamo ricevuto imposizioni tecniche assurde, è stata vietata l'installazione di un impianto di rifornimento quando a cinquanta metri di distanza c'è un aeroporto con cisterna interratta, questa è pura follia ideologica!".

LISTA DELLE COOPERATIVE? - Da consumato showman, Daniele Sitta riserva il meglio per il gran finale: "Consentitemi una battuta ironica - ha detto - Senza di me, la sinistra avrà più appeal, ma il Pil qualche problema ce l'avrà. Ho incontrato i cittadini più di chi mi critica, ho incontrato gente incazzata che aveva dei problemi cercando di motivare le decisioni prese: ebbene, io non ho rimorsi". La parte conclusiva del suo intervento è, a tutti gli effeti, un manifesto politico in cui denuncia le carenze urbanistiche della città, in cui rimarca una mancanza di volontà di cambiamento: "In troppi - ha sottolineato più volte - non hanno capito come costruire la città, tema su cui è stato impossibile un dialogo sereno a causa degli slogan continui dalle controparti". Più che un messaggio di addio, è stato quasi un arrivederci: a salutarlo ci sono stati assessori, consiglieri comunali di ambo gli schieramenti, simpatizzanti, imprenditori e non pochi hanno applaudito spellandosi le mani le critiche a un Pd eccessivamente timido nel difenderlo quando l'assessore era nel mezzo della burrasca. Il partito, in queste ore senza un vertice, deve badare bene a non dare adito ad alcun Piero Fassino di fare uscite del tipo "Il Pd non è un taxi su cui chiunque può salire, Sitta si faccia lista civica e vediamo quanto prende alle amministrative 2014". Anche perché, ora come ora, non è più fantapolitica pensare a una lista di cooperative e imprenditori di sinistra a guida sittiana. Nel frattempo, l'ex assessore andrà a rivestire un ruolo dirigenziale alla Coop Legno.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Daniele Sitta contro tutti: "Ecco il vero motivo per cui ho lasciato"

ModenaToday è in caricamento