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Permessi Ztl più che dimezzati in tre anni, i dubbi della Lega sui dati comunali

“Come è possibile che dal 2015 al 2018 il numero dei permessi sia diminuito da 118.868 a 54.482: sono sballati i dati oppure quali sono stati i motivi che hanno ridotto i permessi ai livelli del 2008?"

La Lega si interroga sui numeri forniti dagli uffici comunali di Modena a seguito di un'interrogazione sul tema degli accessi alla Zona Traffico Limitato del centro storico. “Delle due l'una: o i dati sul numero di permessi per la circolazione in Ztl, che ci sono stati forniti a seguito della nostra richiesta di accesso agli atti, sono sbagliati, oppure deve essere successo qualcosa di veramente traumatico se, veramente, il numero dei permessi da 118.868 quali erano nel 2015, oggi sono “appena” 54.482”. A chiederlo in un'interrogazione alla Giunta comunale è Luigia Santoro, capogruppo in consiglio della Lega.

“Come è possibile che dal “Rapporto Preliminare Ambientale” (documento preliminare del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), del 28 dicembre scorso emerge che “il numero di permessi permanenti, temporanei e speciali di accesso alla ZTL dal 2008 al 2015 è quasi raddoppiato passando dagli iniziali 61.461 a 118.868 (+93,4%) mentre a seguito della mia richiesta di accesso agli atti (per conoscere la consistenza di tali permessi permanenti, temporanei e speciali al 31/12/2018 ndr) mi viene comunicato che il numero complessivo dei permessi, al 31 dicembre scorso, è risultato pari a 54.482, meno della metà di quelli registrati nel 2015, addirittura inferiori a quelli iniziali del 2008?” si chiedono Fabrizio Cavani, della segreteria del Carroccio modenese, e Santoro.

Come è possibile una discrasia cosi abnorme fra i dati presenti  nel “Rapporto Preliminare Ambientale” e quelli che il Comune ha fornito ai leghisti a seguito della loro richiesta specifica? “Quali le cause che possono spiegare una diminuzione del numero di permessi prossima al 50%? Vien più agevole e immediato pensare che uno dei due dati sia “sballato”. E, se così fosse, viene da chiedersi come sia possibile che l'amministrazione modenese possa elaborare un “Piano urbano per la mobilità” basandosi su “Rapporto Preliminare Ambientale” che, oltre a fornire dati obsoleti e distanti dalla realtà, è costato, insieme ad altri documenti preparatori, persino 62.986,10 euro + Iva?” attaccano i due esponenti del Carroccio.

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