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Davide Baruffi (Pd): “E’ ora di cambiare passo”

Il segretario provinciale del Pd lancia un appello “agli amici di Sel e agli alleati del centrosinistra”: costruire un progetto comune per l’Italia e per Modena

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

«Costruire una solida e credibile alternativa di governo è oramai, più che un nostro diritto, un nostro dovere verso gli italiani, che hanno provato e giudicato il Governo di centrodestra dopo tre anni. L'assenza di riforme, l'incapacità di rispondere alla crisi, il progressivo degrado sociale e morale sono il lascito di questa esperienza fallimentare che sta imponendo al Paese, giorno dopo giorno, un prezzo sempre più alto. L'agonia di Pdl e Lega non può essere edulcorata dalle ormai stanche grida di Pontida o dalle grottesche professioni di ottimismo del premier. E nemmeno dal fuoco di copertura degli epigoni modenesi, che nei recenti risultati delle amministrative e dei referendum, come nei sondaggi di questi giorni, vedono addirittura una sconfitta del Pd e della sinistra e un clamoroso e incoraggiante successo della destra.

Cosa rispondere ad Aimi, Leoni, Ghelfi e Barberini? Assolutamente nulla. Hanno già risposto chiaramente i cittadini. E se a loro questa risposta non basta o non piace, a noi invece sì. Non quindi a loro – ormai uniti su niente se non dalla disperata reciproca garanzia di sopravvivenza –  ma ai cittadini deve parlare il centrosinistra. A livello nazionale come a livello locale.

Agli amici di Sel e agli alleati di centrosinistra, a noi stessi del Pd, dico che è ora di  cambiare passo. Alzare il livello di opposizione al Governo e mettere in campo un'agenda di priorità e proposte alternative, irrobustire la nostra coesione e con essa la qualità di governo locale: queste due cose si tengono se vogliamo che l'alternativa sia forte e credibile. E' sui contenuti, i programmi nazionali e locali, che si gioca la forza dell'alternativa. Che si discuta di economia sostenibile e lavoro, di fisco o di scuola – cito non a caso i temi che sono al centro della nostra agenda nazionale e locale di queste settimane – è la qualità della nostra proposta a dare forza a questa alternativa. A darle credibilità, viceversa, è il livello di unità e di coesione con cui riusciamo a esprimerla e a rivolgerci agli italiani.

Ho ricordato, anche nel pieno della polemica di questi giorni, come il Pd consideri questo obiettivo sovraordinato a tutto, come Sel rappresenti un alleato prezioso tanto a Modena quanto per l'alleanza di governo nazionale, come un nuovo centrosinistra capace di unire partiti, movimenti e nuovo civismo diffuso siano l'unica alternativa possibile al naufragio di questa destra.

Modena deve essere parte di questo progetto di rilancio del centrosinistra. Avverto la responsabilità che il Pd, proprio dove più ha consenso, sia più unito e più capace di unire. Non credo nell'autosufficienza né del Pd rispetto agli altri partiti del centrosinistra, né del centrosinistra rispetto a quanto si muove nella società civile. Credo invece che a noi, al Pd e agli altri partiti, competa organizzare, attraverso il confronto, questo rinnovato civismo, queste istanze (talvolta contraddittorie e non sempre coerenti tra loro, come è naturale che sia).

Bene dunque che tra noi si abbassino immediatamente i toni della polemica e che riparta subito il confronto. Bene che, insieme, pubblicamente e a voce alta, ci si assuma questa responsabilità: dobbiamo costruire un progetto comune per l'Italia come per Modena. Non ci sono scorciatoie e, pur nelle diverse opinioni e sensibilità che possiamo esprimere su questo o quel problema, a noi compete, infine e tutti insieme, trovare la giusta sintesi e il ragionevole compromesso. Al di sotto questo obiettivo e di questa comune assunzione di responsabilità gli italiani non ci daranno fiducia. E sarebbe davvero paradossale nel momento in cui, invece, ci chiedono di fare un passo avanti».

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