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Politica Caduti in Guerra / Viale Martiri della Libertà

Chioschi bloccati e lasciati al degrado, FdI: "Comune arrogante"

I Consiglieri comunali Antonio Baldini ed Elisa Rossini attaccano l'Amministrazione sul fronte della gestione legale del caso e sulla poca trasparenza

Fratelli d’Italia – Il Popolo della Famiglia torna all'attacco sulla questione dei chioschi del parco, presentando un’interrogazione per conoscere quali siano gli intendimenti dell’Amministrazione comunale per arginare il parziale degrado del Parco delle Mura, anche alla luce delle sentenze emesse recentemente dal Consiglio di Stato, che ha respinto gli appelli proposti dal Comune. L'Amministrazione modenese aveva infatti ricorso contro le sentenze del TAR Emilia-Romagna emesse nell’aprile e maggio 2020 con cui era stata dichiarata l’illegittimità dei provvedimenti amministrativi, emessi nel 2013 e nel 2014, di decadenza dei permessi di costruire dei titolari dei chioschi “del Cedro” (impresa Carlo Serafini) e “Lido Park” (impresa Moccia Michael) per l’asserito mancato rispetto del termine di inizio dei lavori.

"Il parziale degrado del Parco delle Mura e in particolare del Parco Sandro Pertini non è solo imputabile, come sostiene la Giunta comunale, alle “interferenze” o interventi a gamba tesa della magistratura penale (che come noto nel 2014 pose sotto sequestro diversi cantieri posti lungo il parco, salvo poi giungere nel 2017 ad una sentenza di proscioglimento per tutti i soggetti coinvolti nella vicenda), ma alla negligenza e alla condotta arrogante del Comune di Modena, che si è incaponito nel voler sostenere in sede giudiziaria – contro ogni evidenza – che i titolari dei pubblici esercizi “Lido Park” e “del Cedro” (Serafini) erano decaduti dai rispettivi permessi di costruire, perdendo sia il primo che il secondo grado di giudizio e venendo finanche condannato alle spese di lite", attaccano i Consiglieri comunali Antonio Baldini ed Elisa Rossini.

Il gruppo della destra cittadina affonda il colpo: "E’ oltretutto avvilente constatare che nella vicenda in questione il Consiglio di Stato ha ribadito che nei confronti di due imprenditori vi fu una disparità di trattamento rispetto ad altri titolari di chioschi, ma soprattutto è grave constatare che ciò sia emerso solo a seguito di una richiesta di accesso atti effettuata da uno dei due ricorrenti; in altre parole l’amministrazione comunale aveva come si suol dire giocato a carte coperte, contravvenendo ai principi generali sanciti per l’attività comunale dallo stesso Statuto del Comune di Modena (massima trasparenza, imparzialità, efficienza, semplificazione della burocrazia)".

"Se davvero l’amministrazione comunale - come dichiarato anche dall’Assessora Vandelli quando la questione dei chioschi fu affrontata in Consiglio comunale a metà ottobre del 2020 - vuole restituire al Parco delle Mura le caratteristiche del luogo di “passeggiate”, bisogna favorire i privati che vogliono investirvi risorse, non ostacolarli salvo poi trincerarsi dietro la lungaggine dei tempi della giustizia".

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