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Appalti semplificati, il Comune vara le regole per garantire la "rotazione"

Gli Indirizzi per l’applicazione della normativa: individuate quattro fasce economiche per gli inviti alle aziende. Negli affidamenti diretti spazio ai “piccoli”

Il Comune di Modena applicherà le procedure per gli appalti, che sono state semplificate dalla normativa nazionale per incentivare gli investimenti pubblici durante il periodo emergenziale, garantendo la rotazione degli operatori economici da invitare e verificandone l’affidabilità. Lo prevede una delibera della giunta, approvata su proposta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che definisce gli Indirizzi operativi agli uffici in materia di appalti di lavori per l’applicazione della legge 120 dell’11 settembre 2020 che ha convertito, con alcune modifiche, il decreto legge semplificazione dello scorso luglio.

La normativa riguarda l’aggiudicazione dei contratti pubblici cosiddetti “sotto soglia” entro il 31 dicembre 2021 e alza, per esempio, da 40 a 150 mila euro la soglia degli affidamenti diretti, modificando anche quelle per le procedure negoziate con l’indicazione di numeri minimi di operatori da invitare in base al valore economico degli appalti.

Negli indirizzi della giunta si sottolinea “di tener conto, in considerazione della tipologia dell'appalto e delle particolari esigenze connesse con le prestazioni e i lavori da effettuare, della presenza sul territorio degli operatori economici, comunque nel rispetto del principio della dislocazione territoriale prevista dalla normativa vigente”, invitando il numero di operatori economici indicati dalla normativa.

Per i lavori di importo inferiore a 150 mila euro e per servizi e forniture (compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione) di importo inferiore a 75 mila euro la legge prevede l’affidamento diretto e l’indirizzo della giunta è quello di considerare per questo tipo di attività “preferibilmente micro, piccole e medie imprese, conformemente allo spirito della norma”.

Per gli importi superiori, la normativa prevede la procedura negoziata, senza bando, nel rispetto del criterio di rotazione degli inviti, per tre tipologie diverse di affidamenti, con un numero di operatori da invitare che varia da almeno cinque ad almeno 15 in base all’importo dei lavori.

Con gli indirizzi della giunta si indicano quattro fasce di valore economico e si applica la rotazione degli inviti negli affidamenti rientranti nella stessa fascia. Lo stesso operatore, quindi, può essere invitato a una gara al massimo tre volte in un anno per la stessa fascia di valore economico, facendo riferimento alla categoria prevalenti di lavori.

Le fasce economiche indicate negli indirizzi della giunta sono: lavori da 150 a 350 mila euro (almeno cinque operatori invitati); lavori da 350 mila a un milione di euro (almeno dieci operatori); lavori da un milione a tre milioni di euro (almeno 15 operatori); lavori oltre i tre milioni di euro e fino alla soglia comunitaria definita dal decreto legislativo  35 del 2016.

Negli indirizzi si sottolinea la necessità di procedere, prima degli inviti, alla “verifica dell'affidabilità degli operatori economici attraverso la consultazione delle annotazioni sul Casellario Anac relative all'ultimo anno, del certificato della Camera di Commercio e, ove ne ricorrono i requisiti, del rating di legalità”.

Per lo svolgimento delle gare si intende ricorrere alle procedure previste con Mepa di Consip, il Mercato elettronico della pubblica amministrazione, oppure alla piattaforma telematica Sater di Intercent-ER, “con la possibilità, da parte del responsabile unico del procedimento, di selezionare, in quest'ultimo caso, gli operatori economici da invitare fra quelli iscritti sul Mep o in altri elenchi disponibili in ambito provinciale o regionale”.

Per garantire procedure semplificate si è deciso, fino al 31 dicembre 2021, salvo ulteriori proroghe, di provvedere “alla stipula dei contratti anche mediante corrispondenza secondo l'uso del commercio, consistente in uno scambio di lettere tramite posta elettronica certificata”, per gli affidamenti di importo non superiore a 150 mila euro per gli affidamenti diretti.

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