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Ampliamento della fattoria Hombre, si attende ancora la valutazione dell'impatto ambientale

Vandelli ha risposto a quattro interrogazioni (Manicardi del Pd, Bertoldi di Lega Modena e due di Manenti M5s). La Conferenza dei servizi si è svolta in una prima seduta il 12 aprile

“L’istruttoria per l’ampliamento dell’azienda agricola Hombre è appena iniziata ed è in corso l’iter di valutazione del piano di sviluppo da parte della Conferenza dei servizi, con particolare attenzione agli aspetti di impatto ambientale. Il progetto, seppur in ampliamento, prevede un ammodernamento degli impianti che ne aumenterà le prestazioni e la realizzazione della prima ‘stalla etica’ di importanti dimensioni in Italia, con focus sul benessere animale”.

Lo ha affermato l’assessore all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 20 maggio, rispondendo alle quattro interrogazioni sull’ampliamento dell’azienda agricola Hombre di Modena rispettivamente dei consiglieri Stefano Manicardi (Pd), Giovanni Bertoldi (Lega Modena) e due di Enrica Manenti (M5s) sul progetto proposto dalla nuova società Hombre che a inizio 2020 ha acquisito la proprietà della famiglia Panini.

Le interrogazioni hanno riguardato, in particolare, l’impatto ambientale dell’ampliamento, con l’aumento di capi di bestiame, sia in termini di emissioni, gestione dei reflui, consumi e aumento delle aree impermeabilizzate. Attenzione è stata posta, tra l’altro, al benessere animale e al mantenimento del prodotto d’eccellenza del Parmigiano reggiano.

L’assessore ha precisato che “la delibera di Giunta dell’estate 2020 non approva il progetto, ma attesta la sua ammissibilità rispetto agli strumenti urbanistici, mentre nulla ha definito su come si deve sviluppare il progetto, le cui condizioni e modalità devono scaturire da una disanima tecnica. In queste settimane abbiamo svolto diversi momenti di ascolto (con i consiglieri di Quartiere nella seduta online dello scorso 12 maggio e con gruppi di cittadini), sono arrivate osservazioni e raccoglieremo ogni spunto di riflessione. Vandelli ha accolto la richiesta di illustrare in Commissione Seta il progetto proposto (i cui elaborati sono consultabili sul sito istituzionale nella sezione della Pianificazione urbanistica), precisando che trattandosi di un Piano di sviluppo aziendale non in variante al vigente Piano regolatore, non è previsto un voto in Consiglio ma esclusivamente una approvazione in Giunta.

Ampliamento della Fattoria Hombre, quasi 30mila firme contro il progetto

“La prima seduta della Conferenza dei servizi – ha affermato Vandelli – cui partecipano Comune, Ausl e Arpae, si è tenuta lo scorso 12 aprile, e si è conclusa con la richiesta alla società di informazioni e documentazione, tra l’altro sull’impatto in termini di produzione di liquami e letame e sull’impatto rispetto alla viabilità”. L’assessore ha spiegato che la realizzazione del nuovo progetto prevede la bonifica e sostituzione delle attuali strutture per il trattamento dei liquami e del letame con strutture moderne, impermeabili e coperte, in grado di ridurre in modo considerevole l’effetto odorigeno rispetto alla situazione attuale. Rispondendo alle preoccupazioni sollevate rispetto alle conseguenze della penetrazione di liquami nelle falde e vie d’acqua della zona, l’assessore ha rimandato alla futura valutazione della Conferenza dei servizi, anche rispetto a controlli con sistemi di monitoraggio, precisando comunque che “l’obiettivo dell’ammodernamento è anche quello di evitare la percolazione”. Il nuovo progetto, inoltre, ha poi precisato, risulta compatibile con l’area di riequilibrio localizzata a Marzaglia in termini di impatti sulle falde.

Rispetto al trattamento dei gas nocivi prodotti dall’allevamento, Vandelli ha sottolineato che, “con il passaggio dagli attuali e tradizionali sistemi di confinamento degli animali alla collocazione libera su lettiera ‘compost barn’, l’impatto sulle emissioni in atmosfera di gas effetto serra sarà favorevole anche se l’aumento di capi farà aumentare le emissioni ammoniacali in termini assoluti. Questo aspetto sarà soggetto a particolare attenzione nel corso dell’istruttoria perché i progetti di nuova generazione devono mirare ad azzerare le emissioni o a migliorare la qualità ecologico-ambientale. L’assorbimento della Co2 in relazione alle attività dell’azienda – ha aggiunto – è operata dalla piantumazione di mille nuovi alberi in aggiunta ai 700 già presenti”. Tale sistema di gestione dei capi, insieme alla mungitura robottizzata, consentiranno di ridurre significativamente il consumo di acqua per le operazioni di lavaggio e nel progetto è previsto un sistema di recupero delle acque meteoriche. Con l’aumento della mandria è però previsto un aumento delle necessità di abbeveraggio.

La superficie utile lorda interessata dal progetto ammonta a 55 mila metri quadrati, di cui 44 mila 500 di nuovi edifici produttivi, 6 mila metri quadrati di ristrutturazione di edifici esistenti dismessi e 4 mila 700 metri quadrati di edifici esistenti che vengono mantenuti. “Tutto ciò che è funzionale ad attività agricola – ha precisato l’assessore – primaria per l’alimentazione, per legge non concorre al consumo di suolo. Il Piano urbanistico generale in corso di definizione, nel territorio rurale, si muove in direzione della eliminazione dei manufatti non più funzionali per eliminare il rischio di trasformazione ad altri usi”.

La “stalla etica”, ha spiegato inoltre Vandelli, sarà caratterizzata in particolare da un approccio integrato della gestione della mandria, dalla libertà di accesso al pascolo, libertà di movimento e di interazione sociale tra i capi, e da salute e igiene. Il nuovo allevamento non sarà intensivo, ma rientra nell’ambito dell’allevamento rurale, costituendo una attività agricola di tipo aziendale, con un rapporto tra bestiame e spazi ben al di sotto del limite oltre il quale l’allevamento si definisce intensivo (1,12 tonnellate di peso vivo di animali per ettaro rispetto a 4 tonnellate).

L’assessore ha chiarito che “il progetto prevede il mantenimento della produzione biologica certificata dei terreni e della produzione di Parmigiano reggiano, riconosciuto dal consorzio di tutela come Bio Dop”, che la fattoria sarà mantenuta all’interno del circuito delle fattorie didattiche, con un progetto specifico in termini di percorsi e di potenziamento, oltre a essere confermato anche il museo della collezione Panini.

Rispetto alle misure a prevenzione di episodi di incendio, come quello che si è verificato la scorsa estate, Vandelli ha comunicato che il nuovo progetto è stato oggetto di confronto con i Vigili del fuoco e contempla la realizzazione di sei fienili sostitutivi al posto di un unico fabbricato per ridurre il carico d’incendio.

Il dibattito in aula

Aprendo gli interventi Paola Aime (Verdi) ha messo l’accento sulla necessità di tutelare contemporaneamente l’ambiente e il territorio, “che qui è particolarmente vulnerabile”, la salute degli esseri umani e quella degli animali, per affermare che “la transizione ecologica è realizzabile ma solo ragionando globalmente, su aree vaste, integrando più a fondo urbanistica, ambiente, welfare e con un nuovo protagonismo della politica, che deve impegnarsi ancora di più a portare un temperamento sulla scala della tutela ambientale. Perché – ha proseguito – a volte le singole procedure, di per sé corrette, una volta sommate rischiano di creare un effetto negativo sul processo globale di tutela del territorio”.

Stefano Prampolini (Lega Modena) si è dichiarato a favore del progetto di Hombre, sottolineando che si parla di un’azienda biologica che produce un’eccellenza come il Parmigiano, “e non di un’acciaieria, come poteva sembrare da una narrazione pubblica emozionale ed espressione della sindrome Nimby. L’area dove si trova Hombre è piena di cave e noi stiamo qui a discutere perché aumenterà le costruzioni per 45 mila metri quadri su una superficie aziendale di oltre 4 milioni di metri quadri. Neanche con la maggiore fantasia – ha proseguito – si può parlare di un allevamento intensivo. Si tratta, invece, dell’ottimizzazione del sistema di produzione, necessario anche per sostenere i grandi investimenti a favore del benessere animale. Sarà una delle aziende migliori che avremo in Italia”.

In replica, Stefano Manicardi (Pd) ha giudicato positivo che la Conferenza dei servizi “abbia accolto le legittime perplessità espresse da chi il territorio lo vive. È giusto discutere in Consiglio di un tema che impatta sulla realtà modenese e resteremo in attesa di sapere come si svilupperà il progetto, anche attraverso gli approfondimenti in Commissione”.

Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha affermato che la priorità “è l’interesse pubblico collettivo, nell’ambito del quale l’interesse ambientale non si contrappone a quello economico e dei privati. È compito dell’Amministrazione tenerli insieme nel modo più completo possibile e mi sembra che ci sia spazio per proposte migliorative, anche di carattere tecnico, che coniughino entrambi gli aspetti”. Importante, ha aggiunto, “è coinvolgere il più possibile i residenti, sapendo però che la responsabilità delle decisioni è degli amministratori e che non tutti potranno essere contenti”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) si è dichiarato “soddisfatto della risposta”, affermando che “nessuno vuole mettere in discussione le nostre eccellenze alimentari e nessuno è contro la crescita produttiva ed economica. Per una crescita armonica della città, però, è giusto fare le valutazioni del caso e le interrogazioni di oggi ci hanno permesso di chiarire tanti dubbi”.

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