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Politica Madonnina / Via Roald Amundsen

Conad Madonnina, sul parcheggio non si torna indietro: "Il consiglio votò unanime"

L’assessora Vandelli ha risposto all’interrogazione della consigliera Moretti (Lega Modena). “Progetto di grande qualità: potenzia la rete ciclopedonale del Quartiere”

“Il progetto di riqualificazione dell’area in disuso di via Emilia ovest, che prevede la realizzazione di un nuovo Conad e il potenziamento della rete ciclopedonale a servizio del Quartiere, è stato più volte oggetto di confronto a partire dal 2014 e nel 2017 è stato approvato dal Consiglio comunale senza alcun voto contrario”.

Lo ha ricordato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 18 febbraio rispondendo all’interrogazione di Lega Modena, illustrata da Barbara Moretti, sul progetto del Conad Madonnina.

La consigliera ha chiesto se l’Amministrazione non ritiene “di dover sospendere per il momento i lavori di costruzione della strada in adiacenza al cortile delle scuole elementari Giovanni XXIII” e se non valuta opportuno trovare una soluzione alternativa “che tuteli il benessere e l’incolumità delle persone e che allo stesso tempo non pregiudichi le legittime ragioni di Conad o di chi abbia ottenuto l’autorizzazione a costruire”. In caso contrario, Moretti ha chiesto efficaci opere di mitigazione dell’impatto ambientale del nuovo supermercato. La consigliera ha, tra l’altro, domandato se “non sia il caso di ripensare la viabilità dell’intera via Amundsen anche in vista dell’apertura dei nuovi varchi e non sia opportuno che l’area adibita a parcheggio che si trova tra l’ingresso delle scuole Cavour e Giovanni XXIII, mantenute le corsie di emergenza, venga trasformata in area verde a servizio del plesso stesso”.

Nella risposta, l’assessora ha evidenziato che “il progetto che sarà realizzato è allineato rispetto ai nuovi strumenti urbanistici prevedendo lo sviluppo di percorsi ciclopedonali est-ovest e nord-sud in collegamento con le infrastrutture della mobilità ciclabile esistenti”. Ricordando che la realizzazione del ciclopedonale sarà sostenuta da Conad ‘extra oneri’ e che all'azienda è stato chiesto di fare opere aggiuntive, che sono in corso di definizione, Vandelli ha sottolineato che, grazie a questa rete, “si potrà raggiungere la scuola a piedi o in bicicletta da tutte le direzioni, senza interferenze con automobili. Per sostenere le politiche ambientali – ha proseguito – occorre fornire alle persone delle alternative fruibili come appunto i ciclopedonali. Ma i cambiamenti vanno accompagnati dando comunque risposte alternative ai bisogni delle persone: il progetto, pur non facendosi carico della realizzazione di una ‘zona quieta’ attorno alle scuole, crea le condizioni per realizzarla prevedendo una diversa opportunità di sosta a una distanza massima di 150 metri, utilizzabile anche dai genitori che accompagnano i bambini a scuola. Questo assetto potrà infatti consentire la chiusura di via Amundsen nel tratto da via Alvarado a via Fiorenzi”.

L’assessora ha quindi ricordato che i parcheggi dedicati al supermercato saranno realizzati tutti in struttura, senza consumo di suolo, e che la sosta lungo il nuovo accesso sarà a funzione pubblica e fornirà risposte anche agli altri servizi sorti nell’area, come ad esempio l'ufficio postale. “Quello che si va a realizzare – ha precisato – non è una strada, ma un’area cortiliva accessoria sulla quale sono stati realizzati i parcheggi che vanno a rafforzare la carenza che oggi si evidenzia nella zona. E il collegamento non costituirà un bypass per le auto: al contrario, con lo spostamento della struttura commerciale e la realizzazione di un accesso diretto da via Emilia, via Amundsen sarà scaricata di metà del traffico attuale consentendo di attivare politiche di riqualificazione”.

L’assessora ha inoltre riportato la valutazione positiva di Arpae sul progetto: “Un parcheggio di 15 auto non modifica il livello di inquinamento e sarà mitigato con una siepe-albero al confine con la scuola il cui spessore è stato aumentato da 70 centimetri a 1 metro e 20 centimetri, che potrà raggiungere anche i 2 metri e mezzo di altezza. Si tratta di un progetto di grande qualità – ha aggiunto – che fornisce un servizio qualificato al quartiere, con risposte che vanno oltre la mera riorganizzazione funzionale dell’esercizio commerciale”.

Vandelli ha infine ricordato che “nell’area dell’ex Cesa, rimasta per lungo tempo in stato di abbandono, insisteva una previsione di 4 mila metri quadrati di produttivo, di maggior impatto sul quartiere residenziale rispetto all’attività di servizio del Conad, per una superficie di 1500 metri quadrati, prevista con questo progetto. L’area adiacente – ha aggiunto – è un’area urbanizzabile non attuata, destinata a servizi non a verde. Nell’ambito dell’elaborazione del Pug valuteremo in sede di analisi del rione Madonnina se è necessario implementare il sistema del verde”.

Il dibattito fra i consiglieri

Sull’interrogazione relativa al Conad Madonnina, discussa nel Consiglio comunale di giovedì 18 febbraio e trasformata in interpellanza, sono intervenuti alcuni consiglieri.

Aprendo il dibattito, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha ricordato che il progetto di riqualificazione risale al 2014: “Siamo sicuri – ha chiesto – che sia ancora valido oggi? Oppure, forse, l’interesse pubblico ha avuto un’evoluzione?”. E ancora, la consigliera si è domandata se il centro di vicinato, che dovrebbe essere a servizio di chi fa la spesa a piedi o in bici, “abbia bisogno di tanti parcheggi e di una strada che condiziona l’area verde”.

Secondo Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) il progetto “contiene in sé una contraddizione: da una parte si dice che bisogna creare maggiori aree quiete intorno alle scuole, dall’altra, in questo caso, vicino a una scuola costruiamo una strada”. Giacobazzi ha chiesto, quindi, se sono stati sentiti tutti i portatori di interesse, dato che “sembra che il quartiere abbia dubbi sulla strada”.

Sulla stessa linea anche Giovanni Bertoldi (Lega Modena) per il quale “bisognerebbe dare più spazio alla partecipazione dei cittadini ricercando un nuovo confronto”. D’accordo con la riqualificazione, “necessaria” dell’area, il consigliere ha affermato che però “non deve essere in contrasto con la realizzazione dei percorsi casa-scuola a piedi o in bici prevista dal Pums”.

Per il Pd, Alberto Cirelli ha replicato che “i percorsi casa-scuola in mobilità dolce, che ci sono già e saranno ampliati con il progetto, purtroppo non vengono molto utilizzati. I quindici parcheggi che saranno realizzati in area pubblica, vicini ma non troppo alle scuole, potranno aiutare i genitori a non ammassare le auto parcheggiando davanti all’ingresso come avviene ora e a diminuire, di conseguenza, la concentrazione di inquinanti nell’aria”. Mettendo in evidenza l’importanza di arrivare a realizzare “finalmente” la riqualificazione dell’area, Diego Lenzini ha ribadito che il Conad “non è un centro commerciale, ma una struttura commerciale di medie dimensioni che sarà raggiunto soprattutto a piedi e in bici, ma non possiamo pensare che nessuno farà la spesa in auto. In questo contesto, la nuova strada è pensata per alleggerire la mobilità automobilistica e a servizio del quartiere”. Sull’area di quiete, Lenzini ha aggiunto che “se si vuole chiudere al traffico la strada davanti alla scuola, bisogna prevedere la possibilità per i genitori di non parcheggiare troppo lontano”. Sempre sulle aree di quiete, Mara Bergonzoni ha sottolineato “che il cambiamento è responsabilità di tutti e deve partire all’interno delle scuole, in collaborazione con i genitori”.

Per Paola Aime (Verdi) il progetto andrebbe adeguato alle priorità di oggi “che sono il verde, l’andare a piedi e in bici, e la scuola. Mettere al centro il costruito e poi proporre azioni di mitigazione è un concetto superato”.

Nella replica, la consigliera Moretti, pur dichiarandosi non soddisfatta della risposta ha affermato che “nessuno mette in discussione il pregio della riqualificazione dell’area". Il tema, secondo la consigliera, rimane quello della realizzazione di “una strada che porterà inquinamento e traffico: un progetto di revisione sarebbe, quindi, giustificato”.

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