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Politica Piazza Guido Rossa

Riqualificazione di piazza Guido Rossa, comune e associazioni al lavoro

L’assessora alle Attività economiche Ferrari ha risposto all’interrogazione di Pacchioni (Pd): “Allo studio un progetto coordinato, anche con associazioni”

"Luoghi come piazza Guido Rossa, e come altri con caratteristiche simili in città, necessitano di soluzioni il più possibile innovative. Dunque non tanto e non solo di finanziamenti quanto di un ripensamento generale della loro funzione e di collaborazione fra pubblico e privato per accrescere l'attrattività di questi luoghi”. Lo ha detto Ludovica Carla Ferrari, assessora alle Attività economiche, rispondendo in Consiglio, nella seduta del 30 novembre, a una interrogazione di Chiara Susanna Pacchioni (Pd). La consigliera chiedeva “se, e nel caso quali, interventi sia possibile attuare per favorire la rigenerazione e l’innovazione delle attività economiche dell’area di piazza Guido Rossa, per valorizzare e rilanciare la piazza e restituirle pienamente la sua funzione come punto d’incontro della comunità”. Questo alla luce anche di spazi ora vuoti dopo la cessazione di alcuni negozi e attività.

Caratterizzata dalla presenza di attività economiche in un ambito più prettamente residenziale, la piazza Guido Rossa ospita una biblioteca e una sala polivalente nella quale di frequente si tengono le assemblee pubbliche; l'area è interessata, soprattutto nei mesi estivi, da un intenso programma di iniziative a cura delle associazioni di volontariato della zona promosse dal Quartiere 4, con il sostegno del Comune. “Piazza Guido Rossa - ha detto l’assessora - è una delle realtà urbane che negli ultimi anni, a seguito della crisi dei consumi e delle rapide trasformazione del commercio, ha subito un'evoluzione rispetto all'impianto originario. In questi casi è importante pensare sia alle attività economiche tradizionali, favorendone però l'evoluzione digitale ad esempio per la promozione e per la commercializzazione di prodotti e servizi, sia ad attività meno convenzionali ma già diffuse come spazi di co-working Lo strumento del contributo, inefficace se distribuito a pioggia - ha spiegato Ferrari - è invece funzionale quando viene erogato a seguito di un'analisi attenta e di una progettualità strategica condivisa, proprio per questo lavoriamo a un'analisi delle centralità urbane caratterizzate da residenziale, commerciale, servizi e presenza di funzioni pubbliche come è, appunto, anche piazza Guido Rossa. Insieme all'assessora Vandelli e alle associazioni di categoria stiamo lavorando a soluzioni integrate per l'attrattività, la sicurezza e la qualità urbana di questi luoghi; nei prossimi mesi intendiamo proporre risposte concrete che possano rivitalizzare questi spazi, mantenerli attivi, attraverso lo strumento del progetto coordinato, della collaborazione pubblico-privata e della semplificazione amministrativa”.

L’interrogazione è stata poi trasformata in interpellanza e sul tema è intervenuta Elisabetta Scardozzi (M5s): “In un quadro di incentivazione dell’apertura di centri commerciali da parte di questa Amministrazione – ha detto – che influenza di conseguenza la chiusura di negozi dei centri di vicinato, un tessuto sociale non può privarsi di attività dinamiche dove si crea un rapporto tra cliente e venditore. La realtà di Modena è un po’ quella che si vede in tutta Italia, ma in America e non solo stanno chiudendo anche centri commerciali. Cerchiamo di avere una visione più ampia – ha concluso - guardando a cosa sta succedendo in realtà più avanti di noi. Serve una politica attiva di contrasto alla dismissione di negozi di quartiere, per noi di fondamentale importanza”.

Soddisfatta della risposta dell’assessora la consigliera Pacchioni (Pd) che ha evidenziato che “questa amministrazione non si è distratta sull’argomento, non si è dimenticata dei cittadini, e di questa criticità fa oggetto di studio e di interesse. Lodevole – ha proseguito - la strategia che si vuole portare avanti: analisi non solo dal punto di vista del commercio, ma anche urbanistica e di altro genere prima di proporre possibili soluzioni. La richiesta che avanziamo è valorizzare negozi di vicinato utili alla fascia più anziana e ai disabili, ma comodi in generale per tutti. Quelli della periferia in particolare, all’interno di una visione più ampia e strategica che comprende anche centri di medie e grandi dimensioni, magari con fondi dedicati come ad esempio mi risulta accada in Francia”.

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