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Sant'Anna verso il ripristino dopo la rivolta, dibattito in Consiglio Comunale

Il sindaco Muzzarelli ha risposto all’interrogazione del consigliere Stella (Sinistra per Modena) sulla rivolta al S.Anna dell’8 marzo. “Porteremo il nuovo Consiglio in visita al S.Anna”

Sono diversi i consiglieri comunali intervenuti in Consiglio comunale oggi, giovedì 4 giugno, nel dibattito sulla rivolta dei detenuti al carcere Sant’Anna dello scorso 8 marzo scaturito dall’interrogazione, trasformata in interpellanza, di Sinistra per Modena.

Barbara Moretti di Lega Modena ha sottolineato come “il bilancio umano e strutturale di quanto accaduto a Modena sia stato forse uno dei peggiori. Ciò è derivato dalla debolezza dei sistemi di protezione della struttura”, ha aggiunto sottolineando che “manca una sala regia e le telecamere nei punti strategici sono carenti. Oggi, dopo quanto accaduto, la situazione è ovviamente ulteriormente peggiorata. Vorrei sensibilizzare il sindaco a perorare la causa perché sia data priorità al nostro carcere nell’accesso ai fondi e perché venga migliorata la condizione del personale penitenziario”. Giovanni Bertoldi ha parlato di “episodio assai doloroso” e ha sollecitato a “fare quanto possibile per ripristinare le strutture e diluire il sovraffollamento del Sant’Anna. Ripristinare la Casa circondariale – ha aggiunto – permetterà alle famiglie di incontrare i detenuti che oggi sono in altre strutture in condizioni difficili”. Il consigliere ha chiesto, inoltre, al sindaco di attivarsi “affinché la struttura venga migliorata, con una azione che vada anche a favore di chi lavora in carcere, affinché possa farlo in condizioni migliori”.

Il capogruppo del Pd Antonio Carpentieri ha evidenziato che “la struttura ha aspetti tecnici senz’altro da migliorare. Non dobbiamo dimenticare il sovraffollamento quantitativo, che ha avuto effetti nefasti durante la fase dell’emergenza da Covid, e dobbiamo farcene carico assieme al tema dei rapporti con la città. Il carcere non è un corpo estraneo ma è un contenitore integrato nel tessuto cittadino, con il quale tante associazioni di volontariato hanno collaborato. Modena – ha aggiunto – dà prova di avere risorse umane che lavorano per tessere fila della struttura e dei reclusi con il quartiere e con la città”.

Per Paola Aime dei Verdi “la dignità e la sicurezza non possono essere garantite in situazioni di sovraffollamento. Questo diventa ostativo per la funzione rieducativa delle carceri e, a cascata, per la tutela dei cittadini. Non possiamo essere felici del ripristino degli spazi del Sant’Anna a come erano il 7 marzo – ha proseguito – ed è vero che il Comune non ha competenze dirette sulle carceri, ma esiste un dovere civico di vigilare e interloquire, anche assieme alle associazioni, affinché il luogo di detenzione sia degno”.

Secondo la capogruppo di Sinistra per Modena Camilla Scarpa “è necessario accendere i riflettori sulle condizioni di vita nelle carceri, non solo sul problema sovraffollamento. E’ ora di fare una riflessione seria per la riforma del sistema penitenziario – ha aggiunto – bisogna approfittare dell’occasione per favorire azioni educative anziché punitive come previsto dalla Costituzione, anche per la socializzazione dei detenuti. Il carcere di Sant’Anna va ripristinato il prima possibile – ha concluso – e vanno ripresi i percorsi avviati da tante associazioni per i detenuti”. Nella replica, il consigliere interrogante Vincenzo Walter Stella ha convenuto che “si tratta di un tema da affrontare in ambito nazionale, ma è positivo che l’8 marzo il sindaco si sia impegnato ad accertare in prima persona quanto stesse avvenendo in questa vicenda eccezionale. È necessario – ha aggiunto – mantenere viva l’attenzione e farsi portavoce delle condizioni logistiche, di sovraffollamento e del rapporto tra forze dell’ordine e detenuti. Le carceri devono essere considerate in primis luogo di recupero e non solo di repressione”.

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