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Rotatoria sulla via Emilia Est, il Comune ribadisce: "Non ci sono rischi per la salute"

L’assessore Giacobazzi ha risposto all’interrogazione di Rabboni (M5s): “Abbiamo sempre continuato a imporre all’impresa lo smaltimento e la bonifica”. Ma dopo 8 anni non si sono ottenuti risultati

“Non ci sono rischi per la salute relativi all’area della rotatoria provvisoria di via Emilia est. E, nonostante Arpa e Ausl avessero individuato un’alternativa alla rimozione per la messa in sicurezza del materiale contenente ofiolite lì dov’è, abbiamo sempre continuato a imporre all’impresa lo smantellamento dell’infrastruttura e la bonifica”.

Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici e Mobilità Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 30 novembre, in risposta all’interrogazione, trasformata in interpellanza, del M5s illustrata da Marco Rabboni sulla situazione della rotatoria provvisoria di via Emilia est realizzata con pietra contenente fibre di amianto.

Il consigliere ha chiesto se è vero che il Comune “ha lasciato decadere i termini previsti dalla convenzione iniziale per lo smantellamento della rotatoria, dovendo poi procedere ad una risoluzione di controversia con Cmb”, se ha preservato tutte le azioni legali verso Cmb, perché non pretende la bonifica “come da obblighi previsti da bando di gara e da successiva riconvenzione del 2008” e “non escute la fideiussione da 160.000 euro”. L’interrogazione chiedeva inoltre come mai “l'impresa costruttrice ha fatto ricorso a un materiale contenente amianto per realizzare un'opera provvisoria che doveva essere smantellata”; se il Comune ha pagato ai proprietari l’indennità di occupazione delle aree e, se sì, quanto; se i 12 milioni di euro del maxi appalto della rotatoria di via Emilia est - tangenziale Estense comprendevano anche i costi della dismissione della rotatoria provvisoria; se l’acquisto da parte di un terzo in asta comporta l’obbligo di bonifica o se rimane facoltativa e, se sì, in che tempi; se il Comune ha in previsione qualche intervento in merito nel caso l’asta dovesse andare deserta; cosa pensa “delle parole del curatore fallimentare su un possibile futuro cambio di destinazione urbanistica dell’area in oggetto”.

L’assessore ha spiegato che “è la movimentazione di questo materiale che crea problemi” e che “oltre allo smantellamento è stata considerata anche la sigillatura in loco con le dovute attenzioni per impedire in futuro fuoriuscite di fibre. Quel materiale – ha proseguito – fu accettato dal direttore dei lavori, che accertò anche la provenienza da una cava certificata e in regola con le norme vigenti. Se non fosse stato utilizzabile ai sensi della normativa non sarebbe mai stato impiegato”. Giacobazzi ha spiegato che “si sono svolte tre sedute della Conferenza dei servizi rispetto alla rotatoria provvisoria “e nell’ultima – ha precisato – la Cmb, azienda costruttrice, si è dichiarata intenzionata a raggiungere un accordo. È un onere che hanno cercato di rinviare il più possibile, ma il Comune non ha mai rinunciato alla rimozione: sta agendo per ottenerla il più presto possibile e dovranno risponde di eventuali inadempimenti”. L’assessore ha quindi chiarito che “non si sono lasciati decadere i termini”, che “la fideiussione è di importo assolutamente insufficiente rispetto ai valori necessari per la bonifica” e che “anche se abbiamo già precisato che non vogliamo procedere in quel senso, sull'area, inquadrata come agricola, persiste una previsione urbanistica sovraordinata del Ptcp che prevede la realizzazione di un'arteria della via Emilia, quindi non è considerata edificabile”.

L’Amministrazione ha versato al proprietario del terreno un indennizzo per l’occupazione provvisoria di 106 mila euro, ma da luglio 2009 non versa più nulla. E l’opera realizzata è stata pagata per intero all’azienda: nel 2008 è stato fatto un atto transativo che riguarda riserve dell'opera (880 mila euro) nel quale si ribadiva l’impegno dell’impresa a smantellare la rotatoria provvisoria. “Non sono in grado di dire se tra Cmb e proprietà siano stati fatti accordi – ha concluso Giacobazzi – ma l’impegno nei nostri confronti è a carico della Cmb e se vuole farlo ricadere su altri soggetti ce lo deve comunicare e dobbiamo accettarlo”.

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