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"Priorità sicurezza, con garanzie ripresa possibile", il dibattito del Tavolo provinciale per il lavoro

Come coniugare la sicurezza dei lavoratori con la necessità di ripartire gradualmente nei settori a valenza internazionale. E' stato questo il filo conduttore degli interventi al Tavolo provinciale sul lavoro dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati.
Alessandro Rossi di Confindustria Emilia ha indicato le filiere automotive, la ceramica, impianti compresi,  e moda con il lusso tra quelle più legate all'export che «sono in grado di garantire una riapertura graduale in sicurezza, attraverso una riorganizzazione dei turni, lo smartworking, il potenziamento di tutti i dispositivi necessari», concetti ripresi da Armando Cafiero, direttore di Confindustria Ceramica, il quale ricordando il protocollo nazionale di settore approvato con i sindacati che «garantisce sicurezza e può permetterci di ripartire prima del 3 maggio» ha evidenziato il problema della concorrenza sui mercati delle imprese spagnole che «hanno riaperto dopo aver chiuso solo nove giorni senza fermare gli impianti».

Sulle filiere internazionali, Cesare Pizzolla della Cgil, ribadendo che la sicurezza dei lavoratori viene al primo posto, ha espresso perplessità sulla possibilità di riaprire questi settori perché «a Modena, tenendo conto delle connessioni produttive tra le aziende, dalle piccole alle grandi, significherebbe praticamente riaprire tutto, serve quindi una maggiore gradualità», mentre William Ballotta della Cisl ha sollecitato «criteri omogenei e protocolli territoriali su trasporti e servizi alle famiglie oltre  protocolli anticontagio nelle aziende, per ripartire in sicurezza e cominciare a convivere con una nuova normalità».

Sandro Grisendi dell'Ance,  ha sottolineato il protocollo sicurezza di settore in accordo con i sindacati per consentire un ripartenza graduale alle imprese che si stanno organizzando; «serve però - ha aggiunto - un taglio alla burocrazia, appalti più snelli, una maggiore liquidità e più investimenti pubblici», temi ripresi da Cristiano Golinelli di Confcooperative, Alberto Papotti di Cna («per accelerare gli investimenti si dovrebbe sospendere il codice degli appalti per due anni»), Marco Poggi di Confesercenti che ha chiesto norme snelle e di facile interpretazione, indicando, tra l'altro «il fenomeno dei parrucchieri abusivi che opera a domicilio», Alberto Belluzzi di Lapam («bene ripartire con gradualità e sicurezza con le filiere internazionali») e da Gabriele Giacobazzi, presidente dell'Ordine degli ingegneri, anche a nome del Comitato provinciale delle professioni che ha chiesto «la semplificazione delle procedure burocratiche e l'accelerazione delle progettazioni degli enti pubblici per attivare le opere».

Sui temi legati all'agricoltura, Alberto Notari della Cia, dopo aver ricordato che «il settore non ha mai smesso di produrre, garantendo le forniture alimentari», ha evidenziato l'importanza della ripartenza delle filiere internazionali che «sarà utile anche per le imprese agricole in termini di rifornimenti di ricambi e parti meccaniche, fondamentali per il nostro settore», mentre Giovanni Duò di Coldiretti ha illustrato quanto si sta facendo per risolvere il problema della manodopera stagionale, e Stefano Gasperi di Confagricoltura ha evidenziato la necessità di riprendere i piani di controllo delle specie dannose per l'agricoltura.

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