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Regione, si dimette tra le polemiche il capogruppo PD sotto inchiesta

Marco Monari lascia la sua carica e si difende dall'accusa di aver fatto pagare al gruppo regionale PD un weekend a Venezia. Trande si indigna, mentre i grillini chiedono anche le dimissioni dell'indagato Stefano Bonaccini

La bufera scatenata dall'inchiesta che vede i capigruppo in Regione indagati per peculato ha mietuto la sua prima vittima. Si tratta del capogruppo del Partito Democratico, il bolognese Marco Monari, che proprio ieri ha lasciato il suo incarico, rassegnando le dimissioni. Pietra dello scandalo è un weekend a Venezia, nel giugno 2011, quando Monari alloggiò due notti all'Hotel dei Dogi spendendo 1.100 euro, che poi inserì tra i rimborsi spese del suo gruppo. “Molte, troppe, dichiarazioni disinformate quanto contraddittorie su indiscrezioni incontrollate e incontrollabili- ha spiegato l'ex consigliere PD - mi convincono che il mio senso di responsabilità, innanzitutto nei confronti del Partito, viene male inteso e, persino, interpretato come un mio tentativo di nascondere a riparo di un ruolo pubblico mie responsabilità personali che rivendico insussistenti”.

Intanto però, le dimissioni sono state salutate come gesto positivo da tutta la sua componente politica, che è stata da più parti assai critica nei confronti di quanto accaduto, seppur garantista. Tra i più indignati proprio il capogruppo democratico del Comune di Modena, Paolo Trande, che su Facebook aveva sbottato: “Ma come si fa? Solo io quando vado per la mia azienda (Ausl-Policlinico ndr) o per il Comune passo ore davanti al pc per trovare dei 3 stelle economici?”. Anche la Giunta Regionale, attraverso l'assessore Gian Carlo Muzzarelli, ha sottolinato che si tratta di dimissioni “giuste”, pur sottolineando che quelle emerse finora sono soltanto indiscrezioni: “Ne sento tante ogni giorno – ha detto Muzzarell  - So che siamo persone serie, poi ognuno risponderà del proprio operato, se ha sbagliato”.

Anche il segretario regionale PD Stefano Bonaccini ha ritenuto giusto, se non doveroso, il passo indietro di Monari, attirando però su di sé le ire dei grillini. Il capogruppo M5S Andrea Defranceschi ha infatti immediatamente invitato il leader democratico regionale a seguire lo stesso esempio di Monari. “Bonaccini afferma che Monari ha fatto bene a fare un passo indietro, ma lui è candidato sindaco a Modena con un'accusa di abuso d'ufficio. Dovrebbe usare lo stesso metodo anche per sé stesso”. Il riferimento è al famoso caso Chioscopoli, che ha coinvolto Bonaccini da assessore comunale a Modena. Oltre che in corsa per la poltrona di sindaco sotto la Ghirlandina, Bonaccini guida attualmente la campagna congressuale di Matteo Renzi.

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