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Dissesto idrogeologico, il Movimento 5 Stelle si muove in Parlamento

Ferraresi e Dell'Orco portano l'argomento nelle stanze romane "affinché il Governo si impegni e si adoperi per dare accoglimento alla richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la Regione Emilia Romagna"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Due giorni fa è stata inoltrata all’ufficio ispettivo della Camera una interrogazione, primo firmatario il cittadino/deputato Vittorio Ferraresi e sottoscritta anche dall’altro nostro rappresentante modenese, Michele dell’Orco, affinché il Governo si impegni e si adoperi per dare accoglimento alla richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la Regione Emilia Romagna.

Dopo il terremoto che, come più volte sottolineato da esperti e geologi, non era poi così imprevedibile nonostante la classificazione di bassa sismicità dell’area,  sono arrivate le precipitazioni, il maltempo che ha interessato il territorio montano e pedecollinare della provincia. Il susseguirsi di allarmi di protezione civile per neve, pioggia, dissesto idraulico ed idrogeologico hanno evidenziato l’assoluta necessità non solo di dare soccorso alla zona, ma anche di una sua messa in sicurezza con interventi strutturali.

Infine le trombe d’aria della cui devastante forza non si ha memoria e che hanno distrutto edifici e colture dei campi. Dobbiamo prendere atto che il clima sta cambiando, le conseguenze rappresentano un pericolo sia per il territorio che per i suoi abitanti. Il fenomeno del dissesto idrogeologico, che riguarda l’intero Paese, è la conseguenza prevedibile e risaputa di anni di mancati interventi dello Stato che ha tagliato le risorse per la prevenzione. La manutenzione diretta alla prevenzione del pericolo sismico e idrogeologico del territorio è la prima opera infrastrutturale di cui si sente l’urgente ed indifferibile bisogno; non le grandi infrastrutture, non le autostrade, come vuole la Regione, non i depositi gas o le trivellazioni alla ricerca di improbabili idrocarburi. Abbiamo interrogato il Governo, i ministeri dell’ambiente, dell’agricoltura, dell’economia, chiedendo loro se non ritengano che sia arrivato il momento di prendere seriamente tutte le iniziative utili ed indispensabili in merito, riconoscendo quanto prima lo stato di emergenza per tutta l’Emilia Romagna interessata dal maltempo di marzo/aprile e dalle trombe d’aria di questo mese.

Di applicate le norme specifiche sulla ricostruzione post sisma anche alle abitazioni colpite dagli eventi citati, come l’esonero dal pagamento dell’IMU per le abitazioni e le imprese danneggiate e il finanziamento, sotto forma di contributo/indennizzo, per il recupero o la ricostruzione delle abitazioni; 

Di assicurare per le aziende agricole la dichiarazione di evento calamitoso, attivando il fondo di solidarietà nazionale per l'indennizzo dei danni materiali e l'esenzione dai pagamenti fiscali, previdenziali e contributivi;

Di prevedere per la regione Emilia-Romagna e gli enti locali coinvolti la deroga al patto di stabilità interno;

Di pervenire infine ad una legislazione organica, in grado di dare garanzie in termini di prevenzione, risorse, interventi e al fine di dare vita ad un piano nazionale per la sicurezza e la manutenzione del territorio, evitanto gli interventi caso per caso che creano forme ingiustificabili di disparità negli aiuti pubblici.

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