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Donne. Bonaccini firma il Femme Foward, il documento UE per l'emancipazione femminile

In quanto presidente del CERM tra i firmati del documento per l'emancipazione femminile, noto come Femme Foward, c'è anche Stefano Bonaccini

Il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si è oggi recato a Bruxelles per la firma del 'Femme Forward', ossia il documento sull'emancipazione delle donne e la promozione della partecipazione attiva. La presenza di Bonaccini è stata importante, in quanto presidente del CEMR (Council of European Municipalities and Regions). La firma segue quell del Commissario Ue per la Politica Regionale, Corina Cretu, e quella del Presidente del Comitato permanente CMR per l'uguaglianza, Ibon Uribe.

Diceva Rita Levi Montalcini - ha commentato Bonaccini - ‘Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza’. Un pensiero, quello di Rita Levi Montalcini, che faccio mio e che dedico alle donne dell'Emilia-Romagna in occasione dell'8 marzo, per sottolineare - non lo si fa mai abbastanza - che la vera battaglia per le pari opportunità è innanzitutto di tipo culturale, per dare alle donne quella piena dignità che in tante parti del mondo è ancora lontana dall'essere compiuta”.

Il documento “Femmes Forward è finalizzato all'emancipazione delle donne e promozione della partecipazione attiva con cui si conferma l'impegno ad adottare misure per l'emancipazione delle donne e sostenere la loro partecipazione attiva nel governo locale e regionale. “Il lavoro e la partecipazione alla vita pubblica della comunità - sottolinea Bonaccini - sono due tra gli assi principali per dare piena dignità alle donne, recuperarne il ruolo di protagoniste. E noi, come Regione Emilia-Romagna, ci impegniamo da sempre su questo fronte. Siamo infatti la Regione con il più alto tasso di occupazione femminile in Italia, molto superiore alla media nazionale, anche grazie ad un sistema di welfare che, ad esempio, vanta una rete di asili nido primi per quantità e qualità. E metà della giunta regionale è composta da donne, proprio perché crediamo nel valore delle donne e del loro punto di vista per una società più giusta”.

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