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Elezioni Comunali 2012 Provincia di Modena

Castelnuovo Rangone: Prc candida sindaco Claudio Botti

Acqua pubblica, difesa dei servizi comunali, no alla centrale Inalca fra i punti programmatici: "Diamo voce alla sinistra che non si riconosce più in un Pd ormai del tutto indistinguibile dalle destre"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Rifondazione Comunista alle elezioni comunali di Castelnuovo Rangone candida Sindaco Claudio Botti, ed ha l’obiettivo di dare spazio e voce alla sinistra che non si riconosce più in un Pd ormai del tutto indistinguibile dalle destre, con le quali per altro governa il Paese scaricando su lavoratori e pensionati i costi della crisi.

Chi è Claudio Botti? - Claudio Botti, figlio di parrucchieri e laureato in Fisica, 63 anni, è da poco in pensione dopo una vita trascorsa alle dipendenze dell’Università di Modena dove, oltre a mettere a disposizione le sue competenze informatiche, ha svolto importanti funzioni come rappresentante sindacale; ha sempre militato in Rifondazione Comunista, dove è stato anche tesoriere, e per il Prc è consigliere comunale uscente.

Programma - Tra i punti programmatici di Rifondazione Comunista lo stop alle privatizzazioni dei beni comuni perché vogliamo che a Castelnuovo la gestione dell’acqua torni pubblica e che i cittadini non paghino ai privati la remunerazione del capitale come previsto dal referendum. Stop anche alle privatizzazioni dei servizi comunali perché la qualità dei servizi peggiora mentre aumenta il costo a carico dei cittadini, come ci dimostra l’esperienza della mensa scolastica privatizzata. Quindi stop alle privatizzazioni, già in cantiere, dei servizi cimiteriali e della manutenzione delle strade. Altro tema su cui siamo impegnati è il no alla centrale a biomassa che Inalca vuole realizzare nella propria sede castelvetrese perché la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente viene prima di qualsiasi affare. Castelnuovo deve tutelare le proprie produzioni tipiche e valorizzare l’agricoltura di qualità, e questo è incompatibile  con quello che di fatto si presenta con caratteristiche peggiori di un inceneritore. Vogliamo rimettere in discussione anche la gestione dell’Unione dei Comuni  e il ruolo di Castelnuovo nella Terra dei Castelli, perché in molti dei servizi trasferiti i problemi per i cittadini sono aumentati anziché diminuire. Proponiamo quindi il ritorno a Castelnuovo della gestione della Polizia Municipale, in modo che gli agenti possano essere più presenti sul territorio occupandosi anche dei cantieri e vigilando sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Attenzione particolare dovrà essere dedicata dal Comune anche alla  legalità e al contrasto del lavoro nero e delle cosiddette cooperative spurie che, in alcuni settori come quello delle carni, rappresentano non solo intollerabili forme di sfruttamento del lavoro ma possono anche favorire la criminalità organizzata. In questo periodo il circolo di Rifondazione è particolarmente impegnato anche nella informazione ai cittadini sulla controriforma del mercato del lavoro promossa dal Governo e invitiamo tutti i cittadini a firmare la nostra petizione per la difesa dell’art. 18, considerando la sua estensione a tutti i lavoratori la sola riforma possibile.

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