Confermiamo quanto denunciato da Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia: i seggi elettorali di Modena spesso diventano delle Repubbliche autonome dove non solo i rappresentanti di lista del PD, ma anche semplici militanti ed elettori, fanno quello che vogliono a dispetto delle leggi. E non ci riferiamo solo alla questione dei distintivi elettorali, teoricamente proibiti ma in realtà esibiti dagli uomini della sinistra con totale senso di impunità e di auto legittimità. Altrettanto se non più gravi sono gli atteggiamenti, le voci e gli improperi non sussurrati ma urlati che creano un clima non di intimidazione, ma sicuramente fastidioso.

Siamo alle solite. La sinistra concede a se stessa di fare quello che non accetterebbe mai se fatto da altri. Immaginiamo se si presentasse ai seggi qualcuno con spille o simboli leghisti o berlusconiani. Sicuramente i rappresentanti della sinistra di tutti gli ordini e gradi griderebbero allo scandalo e paventerebbero rischi per la democrazia. Ingroia muoverebbe le procure e l’ANPI urlerebbe contro il pericolo fascista. Ma se lo fanno loro, quello che per gli altri sarebbe una colpa e un reato si trasforma miracolosamente nel libero esercizio di un diritto democratico.

Non ce niente da fare. L’uso del doppio peso e della doppia misura è connaturato alla mentalità della sinistra. A differenza di quello che farebbero loro, noi non gridiamo allo scandalo e non invochiamo l’intervento delle procure. Ci limitiamo a sorridere con un po’ di compatimento. In fondo questi atteggiamenti qualificano solo chi li compie. Perché in questo caso non sono tanto le leggi ad essere chiamate in causa (che pure sono violate), ma è l’elementare senso dell’educazione che viene calpestato.