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Esondazione del Secchia, il Consiglio dei ministri decreta lo stato di emergenza

Il provvedimento copre le province di Parma, Reggio Emilia e Modena e il gelicidio in Appennino: in arrivo i primi 10 milioni di euro

Arrivano i primi 10 milioni di euro per i territori di ParmaReggio Emilia e Modena colpiti dall’8 al 12 dicembre dalle esondazioni di fiumi e corsi d’acqua e per il gelicidio nelle zone appenniniche da Piacenza a Forlì-Cesena. Il Consiglio dei ministri ha accolto oggi la richiesta di stato di emergenza nazionale presentata due settimane fa dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Ai fondi nazionali si aggiungono i 2 milioni di euro stanziati dalla Regione all’indomani dell’alluvione e del gelicidio per una somma complessiva di 12 milioni che saranno utilizzati per le somme urgenze. Limitatamente al territorio modenese, il decreto copre i danni causati dall'esondazione del Secchia tra Ponte Alto e Campogalliano.

“Abbiamo fatto bene a correre, ed era doveroso farlo- afferma l’assessore alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. Era fondamentale avere subito una risposta da parte del Governo e contare sui primi fondi certi prima della fine dell’anno per superare la fase di urgenza. Un grazie al Consiglio dei ministri e al premier Gentiloni per aver rapidamente accolto la richiesta di stato di emergenza. E un grazie al Dipartimento nazionale di protezione civile per l'istruttoria rapida e puntuale che ha svolto in tempi brevissimi. L'arrivo delle risorse è un segnale importante. Ora il nostro impegno proseguirà senza sosta: vogliamo mettere in sicurezza i territori, far rientrare le persone nelle loro case e far ripartire le imprese, a cominciare dalle più piccole che sono legate strettamente alla vita delle comunità. Saremo ancora al fianco dei cittadini e di tutti i soggetti colpiti, avviando la ricognizione dei danni a privati e attività produttive, necessaria per i successivi risarcimenti”.  

Nel frattempo, superata la fase di gestione della prima emergenza, come avviene sempre in questi casi si sta approfondendo e analizzando nei dettagli quanto successo. Nei giorni scorsi, in Regione, si è già tenuto un primo incontro a cui, oltre all'assessore Gazzolo, hanno partecipato tutti gli enti competenti sia per la previsione e l'allertamento di protezione civile sia per la gestione del reticolo idrografico locale, in particolare del fiume Enza e dei suoi argini: AipoAgenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civileServizio regionale di Difesa del suoloArpaeConsorzi di Bonifica ed Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. La relazione finale servirà ad avere in mano gli elementi necessari a rafforzare la prevenzione e innalzare i livelli di sicurezza, con l’obiettivo di ridurre il più possibile i rischi di veder ripetersi tali eventi.

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