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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dubbi sull'utilizzo dei fondi post sisma, esposto in Procura contro Ausl e Regione

Interventi già programmati prima del 2012 alle strutture sanitarie della Bassa modenese, poi fincanziati con i contributi destinati alla messa in sicurezza post terremoto. E' questo il sospetto che muove l'esposto presentato a Modena dal consigliere Tommaso Foti (FdI-AN)

L'impiego dei fondi pubblici per la ricostruzione post sisma nel modenese finisce sul banco dei magistrati. Tommaso Foti, capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, ha infatti presentato nei giorni scorsi un esposto alla Procura della Repubblica di Modena, sul tema delle modalità con le quali sono stati utilizzati i fondi erogati dalla Regione Emilia-Romagna all'AUSL di Modena per alcuni degli interventi effettuati a seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012.

“Le risultanze delle ricerche svolte portano ad ipotizzare - secondo Foti - che la Regione Emilia-Romagna abbia consentito all'AUSL di Modena di utilizzare secondo modalità quanto meno opinabili fondi pubblici nazionali ed europei messi a disposizione per gli interventi post sisma. Emerge altresì il fatto che la Regione Emilia-Romagna non abbia effettuato né la doverosa azione di preventiva valutazione di ammissibilità ai finanziamenti EUSF dei progetti presentati, né l’altrettanto necessaria azione di verifica successiva”. Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia “non vi è stato, infine, il necessario controllo da parte dell’Assessorato alla sanità sul fatto che numerosi interventi già inclusi, a volte da anni, nei piani degli investimenti dell’Azienda USL di Modena siano poi stati finanziati con i fondi EUSF, fondi destinati - come già detto - esclusivamente ai primi interventi di messa in sicurezza”.

L'ipotesi del consigliere della destra in Regione parla dunque di una presunta leggerezza con la quale i fondi sarebbero transitati nellle casse dell'Azienda Sanitaria, non solo senza i controlli previsti dalla politica regionale, ma anche per scopi differenti da quelli che Stato ed Unione Europea avevano previsto per sostenere l'area terremotata.

“Dall’analisi della documentazione, inoltre, emerge – sempre secondo Tommaso Foti - come le richieste di finanziamento presentate dall'AUSL di Modena prima in Provincia e poi in Regione Emilia-Romagna siano esponenzialmente aumentate nel tempo man mano che si concretizzasse la possibilità di accedere ai fondi EUSF. E ciò sino a quello che potremmo definire il "rush finale" del dicembre 2012, successivo alla sottoscrizione il 6 dicembre 2012 dell'accordo tra la Repubblica Italiana e la Comunità Europea. Inoltre, dagli stessi atti assunti dall'AUSL di Modena si evidenzia come, acquisiti i rimborsi assicurativi, gli stessi sarebbero stati utilizzati per attuare interventi che con il sisma del 2012 nulla avevano a che fare; tra l'altro, come evidenziato dalle stesse risposte dell'Assessorato alla Sanità, risulta che detti rimborsi siano - tutt'ora - in gran parte inutilizzati.”

L’esposto si conclude infine evidenziando alla Procura della Repubblica come “non v'è coincidenza tra i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna - in risposta alle richieste di accesso agli atti - e le ordinanze mediante le quali sono stati erogati i fondi: una discrasia che definisce un'area di incertezza di parecchi milioni di euro”.

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