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Terremoto Emilia, cinque Paesi bloccano i fondi europei per la ricostruzione

Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna bloccano gli aiuti Ue all'Emilia Romagna per il terremoto. È quanto hanno riferito fonti Ue a margine dell'Ecofin bilancio

"Ora sono arrivate le bollette da pagare: cosa dovrei farne, ignorarle e buttarle nel cestino della spazzatura?" queste le parole del commissario Ue al bilancio Janusz Lewandowski ai ministri riuniti a Bruxelles durante i negoziati dell'Ecofin bilancio. Tra i fondi che rischiano di saltare anche il fondo solidarietà con i 670 milioni destinati all'Emilia terremotata. Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna hanno votato no anche per gli aiuti all'Emilia Romagna.

La decisione era stata approvata formalmente alcuni giorni fa dalla commissione, riconoscendo all'Italia il diritto al finanziamento ma alcuni paesi hanno deciso di non voler pagare il conto. Le ragioni sono vaghe e legate alla crisi economica, come dire tutto e niente, e molti altri importanti progetti non verranno più finanziati. L'Italia è "ottimista sulla possibilità di raggiungere, se non stasera, ma nel corso della nottata, una decisione positiva sui fondi Ue per il terremoto in Emilia Romagna", ha dichiarato ai giornalisti l'ambasciatore italiano presso la Ue Ferdinando Nelli Feroci. "Sono in contatto costante con il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani, con il quale ho parlato poco fa, con il prefetto Gabrielli, capo dipartimento della protezione civile, e con la presidenza del Consiglio che tengo aggiornata in tempi reale sugli sviluppi di questo negoziato".

Le istituzioni sono ottimiste sullo sblocco: "Il punto che mi preme sottolineare è che tutti, in particolare la Presidenza cipriota di turno, la Commissione e con particolare convinzione il parlamento europeo - ha proseguito Nelli Feroci - hanno dichiarato che i fondi all'Italia per il terremoto sono dovuti, che è una decisione necessaria e che deve essere presa oggi. Nessuna delegazione si è espressa contro. Ma ci sono cinque paesi che hanno detto di ritenere necessario che le decisioni sulle modalità di finanziamento di questi fondi venga assunta contestualmente anche con la decisione del bilancio rettificativo di 9 miliardi di euro. In sostanza, ha quindi sintetizzato l'ambasciatore, sul principio degli stanziamenti dovuti all'Italia, non ci sono dubbi e riserve, ma c'è soltanto un gruppo di paesi che collega la decisione sui 670 milioni di euro a quella sui 9 miliardi di euro". Su questo punto il negoziato prosegue senza sosta e rischia di protrarsi ad oltranza fino a decisione definitiva.

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