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Evasione fiscale, Bellei (Lega):"Il Comune deve riesumare il testatico"

Decisa e inaspettata proposta del segretario cittadino della Lega Nord Stefano Bellei. Tramite un comunicato dice la sua riguardo alla piaga dell'evasione fiscale: "Troppa differenza tra italiani e stranieri"

"L’evasore è diventato il nemico assoluto ma a una condizione: che sia italiano. Se l’evasore è straniero allora viene non solo tollerato, ma addirittura coccolato". Queste sono le parole di Stefano Bellei, segretario cittadino della Lega Nord a Modena, che si dice dubbioso sull'equità di utilizzo delle normative anti-evasione attuate dalla Guardia  di Finanza di Modena. "Lo hanno constatato alcuni nostri militanti sabato scorso, durante il tanto strombazzato blitz della Guardia di Finanza a Modena; i controlli alla Stazione dei treni venivano effettuati nel sottopassaggio, dove circolavano i normali cittadini, mentre subito fuori dalla stazione i soliti gruppi di stranieri e di sbandati continuavano a bivaccare e a spacciare senza problemi" denuncia Bellei. 

MOTIVAZIONI DELLO SCONTENTO - Utilizzando la categoria del “residuo fiscale”, che stabilisce quanto una regione versa allo Stato e quanto gli torna indietro per ogni suo abitante, si arriva a numeri da brivido. I lombardi si indignano perché il loro residuo è negativo per 3.292 euro ogni abitante. La Campania suscita le ire delle altre regioni perché ogni abitante riceve 2.013 Euro di più di quanto versi, quindi il residuo è positivo. Applicando gli stessi parametri si giunge alla conclusione che la comunità straniera ha un residuo positivo compreso tra i 3 e i 5mila Euro. In altre parole lo Stato spende per ogni straniero 3/5mila Euro più di quelli che ricava dalla loro presenza. Questi dati, espressi in maniera sommaria, costituiscono una vera e propria vergogna che ricade sul governo e sulle forze politiche che lo sostengono. Durissimi e spietati, al limite della crudeltà, con gli italiani, tolleranti e coccoloni con gli stranieri.

PROPOSTA 'STORICA' - Il rappresentante del partito di Pontida, probabilmente grande esperto di storia, ha la soluzione al problema:" Chiediamo che il Comune, sempre alla ricerca di soldi, resusciti una imposta in uso nell’antica e civile Atene: il testatico. Si tratta di un’imposta fissa pro capite che gli stranieri dovevano pagare per poter vivere e lavorare in città. Gli antichi greci, dimostrando di conoscere il mondo meglio dei nostri governanti di oggi, sapevano perfettamente che gli stranieri godevano di strutture e servizi che gli ateniesi avevano creato in decenni di lavoro duro e di sacrifici, e che quindi erano tenuti a versare un contributo per una “pappa” che si trovavano pronta". 

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