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"Viaggi della speranza" per ritirare i farmaci negli ospedali, Farmacie in pressing sulla Regione

La denuncia arriva da Federfarma Emilia-Romagna, che mette in luce le difficoltà di rifornimento da parte di alcuni cittadini nelle farmacie ospedaliere e incalza le Ausl per sviluppare e ampliare la cosiddetta Distribuzione per Conto

"L’estate non è amica di chi soffre di una patologia cronica". A denunciarlo è Federfarma Emilia-Romagna, l'associazione dei titolari di framacia, in riferimento alla distribuzione diretta dei medicinali da parte delle strutture ospedaliere. "In questo periodo crescono, infatti, i disagi che i pazienti debbono affrontare nel reperimento presso le farmacie ospedaliere delle terapie loro necessarie. Disagi particolarmente gravosi per le fasce più fragili della popolazione: in particolar modo per gli anziani, costretti a spostarsi con mezzi privati o pubblici per raggiungere gli Ospedali di riferimento, resi ancor più difficoltosi dalla canicola dei mesi estivi".

Il tema è da tempo al centro di un braccio di ferro tra la Regione e l'associazione di categoria. “Come farmacisti conosciamo bene il problema e siamo estremamente sensibili alle difficoltà che i cittadini incontrano e ci riportano– spiega il Presidente di Federfarma Emilia-Romagna, Achille Gallina Toschi – Soprattutto in estate, quando la città si svuota e le reti di aiuto si allentano, sono tantissimi i pazienti che ci chiedono supporto. Purtroppo, non siamo noi a decidere quali farmaci possano essere ritirati nelle farmacie di prossimità e quali in quelle ospedaliere. Fronte nostro abbiamo un dialogo costante con le Ausl e con le Istituzioni per dare risposte concrete ai cittadini, che – lo sosteniamo da sempre – hanno il diritto di reperire il farmaco in prossimità”.

Nel 2017 Federfarma ha sottoscritto un nuovo accordo con la Regione Emilia Romagna per favorire la distribuzione dei farmaci attraverso la cosiddetta Distribuzione per Conto: un servizio che permette di poter trovare nelle farmacie più vicine a casa i farmaci prima reperibili solamente nei punti di distribuzione ospedalieri, che non comporta alcun aggravio per la spesa pubblica perché sposa il potere contrattuale delle Ausl nell’acquisto dei farmaci con la capillarità territoriale delle farmacie nella distribuzione degli stessi. L'Azienda pubblica acquista al prezzo più basso e le farmacie distribuiscono. Tuttavia, ancora oggi sono molti i farmaci che vanno ritirati nelle farmacie ospedaliere.

“Il nostro impegno - continua Toschi - è continuare a chiedere alla Regione di incrementare la DPC, sfruttando la rete delle farmacie private presenti capillarmente su tutto il territorio; uno strumento volto proprio ad agevolare gli abitanti dei centri più piccoli, le persone anziane o con difficoltà di spostamenti, fornendo loro la possibilità di reperire farmaci nella farmacia vicino a casa senza doversi spostare negli ospedali delle città, distanti e con orari ridotti. Molto è stato fatto, ma molto è sicuramente ancora da fare. Noi ci siamo, siamo consapevoli del problema e pronti a fare la nostra parte, ma ci aspettiamo un segnale importante da parte della Regione”. L’auspicio di Federfarma è dunque che il dialogo con la Sanità regionale porti a "soluzioni ed accordi sempre più efficaci, mirati a ridurre i costi sociali senza gravare sulla spesa pubblica". 

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