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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Maggiore autonomia per l'Emilia-Romagna, Bonaccini firma l'Accordo con il Governo

La sigla dell'intesa a Palazzo Chigi con il Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, insieme ai presidenti delle Regioni Lombardia, Maroni, e Veneto, Zaia. Durata decennale, con la possibilità di modifiche e inserimento di nuove competenze prima della presentazione del progetto di legge alle Camere da parte del futuro Governo

Una firma storica, per la maggiore autonomia dell’Emilia-Romagna. Un accordo che, per la prima volta in Italia, riconosce a un territorio virtuoso e a una Regione con i conti in ordine la possibilità di gestire direttamente - con nuovi strumenti normativi, amministrativi ed economici -  numerose competenze su lavoroistruzionesaluteambiente e territoriorapporti internazionali e con l’Unione europea, materie strategiche per continuare a crescere secondo un modello di sviluppo sostenibile, oltre a rafforzare e innovare i servizi di cura e sostegno alle persone.

Questo attraverso risorse certe ottenute con la compartecipazione al gettito dei tributi erariali generato sul territorio regionale, o riserva di aliquota, e adottando il criterio dei fabbisogni standard, superando così quello della spesa storica: si passa cioè dai trasferimenti alle Regioni sulla base di quanto speso dall’amministrazione regionale l’anno precedente, con costi per lo stesso servizio spesso molto diversi da territorio a territorio, a quelli definiti prendendo a riferimento la Regione più virtuosa, ovvero al costo di un servizio determinato nelle migliori condizioni di efficienza e appropriatezza.

Oggi a Roma, a Palazzo Chigi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha siglato col Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, delegato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, l’Accordo preliminare tra Governo e Regione Emilia-Romagna sull’autonomia rinforzata, prevista dalla Costituzione, rispettando le indicazioni e il mandato conferito dall’Assemblea legislativa regionale e dalle rappresentanze economiche, sociali e istituzionali dell’Emilia-Romagna riunite nel Patto per il Lavoro. Presente alla firma anche l’assessore regionale al riordino istituzionale, Emma Petitti.

 Nella Capitale, oltre al presidente Bonaccini hanno firmato un accordo analogo col Governo, relativo alle loro Regioni, anche i presidenti della Lombardia e del Veneto, rispettivamente Roberto Maroni e Luca Zaia. Alle intese si arriva infatti al termine di un negoziato con l’esecutivo nazionale condiviso insieme dalle tre Regioni, dopo che all’Emilia-Romagna, la prima pronta a partire col confronto, venne chiesto dal Governo di allargare il Tavolo alla Lombardia, negoziato al quale successivamente si è unito anche il Veneto.

Le modalità per l’attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie, trasferite o assegnate dallo Stato alla Regione, saranno determinate da un’apposita Commissione paritetica Stato-Regione in termini di compartecipazione o riserva di aliquota al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale, per consentire la gestione delle competenze trasferite o assegnate, e di fabbisogni standard, criterio che supera quello della spesa storica sostenuta dallo Stato nella Regione e riferita alle funzioni trasferite o assegnate negli anni passati. I fabbisogni standard dovranno essere determinati entro un anno dall’approvazione dell’intesa e, progressivamente, entro cinque anni, proprio nell’ottica del superamento della spesa storica, dovranno diventare il termine di riferimento, in relazione alla popolazione residente e al gettito dei tributi maturati sul territorio regionale, salvaguardando gli attuali livelli di erogazione dei servizi.

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