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Fumetti di un editore "fascista", la Cgil polemizza sul Giorno del Ricordo a Mirandola

Il sindacato attacca la scelta dell'Amministrazione di distribuire nelle scuole fumetti editi dalla Ferrogallico Edizioni. Il Comune respinge ogni accusa: "Volumi presentati in tanti convegni e sedi istituzionali"

Insieme alla ricorrenza del Giorno del Ricordo arriva con una certa puntualità una polemica legata in qualche modo al fascismo. A sollevarla è la Cgil di Mirandola, che in una nota esprime "forte preoccupazione per la distribuzione gratuita dei fumetti editi della Ferrogallico Edizioni, nota casa editrice di estrema destra con forti simpatie per il passato fascista, ai ragazzi delle scuole secondarie della città durante l’iniziativa istituzionale dell’Amministrazione del Comune di Mirandola per la commemorazione del Giorno del Ricordo".

Per il sindacato, che non entra nel merito dei testi proposti, il peccato originale sarebbe nella collocazione neofascista dell’editore della Ferrogallico Edizioni, Marco Giuseppe Carucci, noto per le proprie simpatie per il Regime, e nella presenza fra la compagine editoriale di "vari esponenti di Forza Nuova". Ferrogallico non ha mai fatto mistero della propria connotazione politica, proponendo negli anni diverse pubblicazioni riferite a personaggi simbolo della cultura di destra, da Gabriele d'Annunzio a Friedrich Nietzsche, da Yukio Mishima a Jan Palach e Sergio Ramelli, arrivando appunto fino alle vicende legate all'Istria e alle tragedie consumatesi in quei territori oltre il confine orientale.

“Per una città che ha combattuto il nazifascismo e ha pagato con il sangue dei suoi martiri la lotta per la liberazione dal regime fascista, è una vergogna accogliere sul territorio una promozione culturale della casa editrice dei leader di Forza Nuova – dichiara Marco Bottura della Cgil di Mirandola – Forza Nuova si richiama esplicitamente al fascismo storico e vari suoi esponenti sono coinvolti e condannati nell’assalto alla sede nazionale della Cgil del 21 ottobre 2021. L’avallo dell’iniziativa da parte dell’Amministrazione comunale leghista di Mirandola va oltre la commemorazione e la ricerca storica – continua il sindacalista – ma esalta e legittima indirettamente un periodo storico che gli albi e le graphic novel di Ferrogallico fanno immaginare come avventuroso e accattivante. Da parte nostra non permetteremo che si rompa la memoria antifascista e l’identità democratica di questo paese”.

L’Amministrazione Comunale di Mirandola ha risposto "difendendo e rivendicando" la scelta relativa alla fornitura di libri/fumetti, messi a disposizione delle scuole ed incentrati sul racconto della vita di tre personaggi italiani originari di quei territori, teatro di massacri e persecuzioni: Norma Cossetto, il pugile Nino Benvenuti e Stefano Zecchi. "Tre personaggi che, con le empie accuse della CGIL Mirandola, nulla hanno a che vedere e che anzi hanno patito una sofferenza condivisa da migliaia di altre vittime innocenti. Si tratta di un’iniziativa non esclusiva e nemmeno inedita, bensì già adottata in altre sedi istituzionali, locali e nazionali. Volumi presentati, in varie occasioni, presso le sedi delle massime istituzionali del nostro Paese ed utilizzati in centinaia di convegni organizzati dalle Associazioni di esulti istriano dalmati a scopo di approfondimento storico/culturale, rispetto alle vicende del fronte orientale", spiega il Comune.

"Ci spiace constatare infine come, nonostante si tratti di una ricorrenza ufficialmente riconosciuta dalle massime Istituzioni Nazionali, si sia persa l’occasione per onorare – superando qualsiasi divisione ideologica - il sacrificio e la sofferenza di centinaia di migliaia di cittadini italiani", chiosa l'Amministrazione.

Sul caso è intervenuto Guglielmo Golinelli, consigliere comunale mirandolese e Segretario Lega Provincia di Modena: "La critica di Marco Bottura (Cgil Mirandola) è demagogica e denota l'inaccettabile continuità ideologica con quella politica di negazionismo storico sul tema della Foibe perpetrata dalla sinistra per almeno cinquant’anni dal post guerra. Ad essere importante - nei libri che sono stati messi a disposizione dall'Assessorato alla Cultura agli studenti delle scuole secondarie in occasione della Giornata del Ricordo – è il contenuto: ovvero il racconto della sofferenza di italiani costretti alla fuga, e bistrattati da una parte dei loro stessi connazionali, per provare a salvare la propria vita. Parlare delle vittime delle Foibe, e del travaglio degli esuli di quelle terre, banditi e perseguitati, non può' essere considerato un reato ed anzi è un dovere civico".

"Mirandola è una Città libera, che ama la propria libertà e ben conosce le proprie origini: per questa ragione non accetta lezioni di etica da chi – come sigla sindacale – si è reso protagonista di un atto gravissimo del post guerra, passato poi alla storia come 'Treno della Vergogna'. L'unico provvedimento “fascista” sarebbe vietare ad un editore di poter veicolare libri il cui contenuto con il Fascismo non ha assolutamente nulla a che vedere. Esattamente quello che vorrebbe Bottura, ricollocando nuovamente nei tetri archivi dello Stato un orrendo fratricidio gridando “allarmi” là dove il pericolo non sussiste. Se la CGIL ha qualcosa di cui vergognarsi nel Giorno del Ricordo è un problema suo, che Mirandola non accetta di condividere poiché nulla ha commesso“.

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