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Politica San Faustino / Via Giuseppe Zarlati

Fonderie di Modena. Al via l'ultima fase della sperimentazione

Il diverso tipo di carboni ha dato risultati positivi sull’abbattimento delle emissioni odorigene, ora si aumenta la quantità. Presentato il progetto per l’emissione E26 per lo stabilimento di via Zarlati

Fonderie cooperative ha concluso anche la terza fase della sperimentazione del nuovo impianto di abbattimento delle emissioni odorigene e di composti organici volatili generate dalle lavorazioni effettuate nello stabilimento di via Zarlati. Buoni, secondo i tecnici, come documentano i dati delle analisi effettuate dall’azienda, i risultati anche di questa fase nella quale è stato utilizzato un nuovo tipo di carbone attivo che ha prodotto l’abbattimento di circa il 60 per cento delle emissioni odorigene mentre per quanto riguarda la diminuzione di Composti organici totali (Cot) metanici e non metanici le analisi hanno evidenziato una resa leggermente inferiore rispetto al carbone utilizzato nelle prime due fasi. Iniziato anche, con la presentazione del primo progetto, il percorso che porterà a installare entro l’inizio del prossimo anno l’impianto di abbattimento delle emissioni odorigene anche sul camino E26.

I risultati della terza fase della sperimentazione (con prelievi per le analisi effettuati dal 21 al 25 maggio) sono stati presentati dall’azienda giovedì 7 giugno nel corso della programmata riunione del Tavolo tecnico composto da Comune di Modena, rappresentato dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi e dai tecnici dei due settori, Arpae, Arpae Sac, Azienda Usl e la stessa Fonderie cooperative. Nello stesso incontro l’azienda ha annunciato che dalla metà di giugno partirà la quarta fase della sperimentazione che prevede l’utilizzo dello stesso tipo di carbone in quantità maggiore: si passerà infatti dagli attuali 8 chili all’ora a 19 kg/h. Proseguirà inoltre anche il monitoraggio puntuale con campionature a monte e a valle del camino, su tutti i parametri: Pm10, Btex (benzene, toluene, etilbenzene, xileni) e fenoli, eslcuse le aldeidi e le ammine la cui presenza è sempre risultata irrilevante.

Fonderie cooperative ha inoltre presentato il progetto per il nuovo impianto con carboni attivi da applicare all’emissione E26, quella maggiormente impattante in termini di odori. Il progetto è stato ritenuto adeguato dal Tavolo che ha dato il nulla osta in modo che l’impianto, una volta terminato l’iter procedurale, possa essere installato nel corso della pausa invernale per entrare in funzione, come programmato, all’inizio del prossimo anno.

Nel corso dell’estate e dell’autunno saranno invece realizzati alcuni interventi edilizi per contenere le emissioni odorigene non convogliate (quelle cioè che non provengono dai camini). In particolare, saranno installate, in corrispondenza della linea di raffreddamento staffe, particolari bandelle in grado di ostacolare l’uscita laterale dei fumi verso l’esterno dello stabilimento; in autunno sarà ulteriormente compartimentata l’area parco materie prime e infine sarà installato un nuovo portone e realizzate le tamponature di diverse aperture del fabbricato.

Il tavolo, che si riunirà nuovamente entro la fine di luglio per verificare i risultati della quarta fase della sperimentazione, ha valutato anche di accogliere la richiesta avanzata dal Consiglio comunale di condividere le rilevazioni effettuate da Arpae presso l’azienda. Con questo obiettivo sarà quindi predisposta una pagina sul sito istituzionale del comune nella quale saranno riportati tutti i link che rimandano alle pubblicazioni di Arpae e alle comunicazioni relative a Fonderie cooperative.

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