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Elezioni, Aimi (FI): "Sgarbi ministro per una Modena 'Splendidissima' e polo culturale internazionale"

I berlusconiani lanciano il ruolo da Ministro per il critico d'arte, a sua volta candidato nel collegio plurinominale modenese. "Un grande Piano di rilancio internazionale del nostro patrimonio"

"Vittorio Sgarbi è innamorato di Modena e delle sue bellezze artistiche ed architettoniche, lo ha dimostrato e ribadito anche nei suoi recenti incontri. Con lui prossimo ed auspicabile Ministro della cultura in un governo di centro destra, c'è l'idea di ridare a Modena, alla Mutina Slendidissima, e al suo patrimonio storico e culturale prodotto in larga parte nei secoli di dominio Estense, quella valorizzazione che merita agli occhi del mondo e che per troppo tempo le è stata negata".

Lo ha affermato il Candidato di Forza Italia al Senato e Vicepresidente della Commissione regionale Cultura, Enrico Aimi, tracciando così il futuro agoniato incarico da parte del critico d'arte in un ipotetico governo di centrodestra. Aimi mette dunque al centro il rilancio culturale della città: "Per farlo non servono contenitori vuoti ma un grande piano di valorizzazione e promozione dell'esistente che grazie alla competenza e alla visione di un Ministero guidato da Vittorio Sgarbi potrebbe essere presto realtà. Musei e spazi culturali aperti anche di sera, e gratis per giovani, ma soprattutto un progetto culturale per rilanciare Modena come polo internazionale della cultura. Vorremmo che il titolo di Capitale della Cultura fosse riconosciuto presto a Modena, città che per secoli ha avuto l'onore, l'onere e il privilegio di essere Capitale del Ducato."

"Dal Duomo al Palazzo Ducale di Modena, di Sassuolo arrivando a Pavullo, dall'incredibile  valore di opere contenute nelle chiese anche meno conosciute della città, alla Mutina romana, e ai secoli di Modena Capitale Estense, la nostra città, ha un patrimonio straordinario capace di diventare elemento non solo di conoscenza e di crescita culturale, ma anche volano economico, e strumento di integrazione per gli stranieri in termini di adesione ai valori fondanti della nostra cultura della nostra storia e della nostra identità di città e di nazione - chiosa Aimi - Inutile pensare all'integrazione altrui se non si parte dalla nostra andando alle radici fondanti di questa comunità che deve ritornare ad essere orgogliosa del suo patrimonio di spiritualità, di valori, di straordinarie opere d'arte".

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