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Fratelli d'Italia contro la chiusura del Punto Nascita: "Un atto premeditato"

Lìintervento degli esponenti locali del partito mette nel mirino la gestione della Regione

"A novembre 2022, un mese fa, la doccia fredda da parte della Commissione Nascite, che si era espressa sulla chiusura del punto nascita di Mirandola, oltre a quello di Cento e Faenza, perché non avrebbe rispettato gli standard numerici previsti a livello nazionale. La Commissione sarebbe entrata nel merito dell’aumento di spesa necessario per mantenere aperti questi reparti in un momento di grave carenza di personale sanitario, che induce a ricorrere a professionisti assunti tramite agenzie interinali o cooperative, i cui costi sarebbero maggiori rispetto a quelli del personale con rapporto di dipendenza.

E oggi, a 24 ore dalla discussione e dall’approvazione in sede regionale della manovra economico-finanziaria 2022, arriva la decisione dell’AUSL di Modena di sospendere il servizio: quello che di per se è già un fatto grave, assume i contorni della presa in giro, dimostrando come l’atto fosse premeditato. In queste settimane l’assessore alla Sanità si era speso, garantendo che la Regione stesse facendo tutto ciò che era nella loro disponibilità per cercare figure professionali adeguate, indicendo bandi e concorsi. Ed ora, stante la impossibilità di reperire ginecologi, il reparto chiude".

Lo afferma Michele Barcaiuolo, senatore modenese di Fratelli d'Italia, in merito alla chiusura mirandolese che sta animando il dibattito politico. "Da parte della Regione, sbagliati i modi, i tempi, le programmazioni: occorre un grandissimo mea culpa da parte di tutti gli organi regionali, dal Presidente Bonaccini, che si è sempre irto a garante delle riaperture, ma anche dall’Assessore Donini e dai vertici Ausl. Si cerchino ora le soluzioni più adeguate a questo errore che travolge le donne mirandolesi, e si smetta di compiere opere di autoelogio di un modello sanitario che non ha nulla di invidiabile, se non la capacità di creare disservizi a scapito dei cittadini", attacca il senatore.

Gli fanno eco gli esponenti meloniani dei comuni della Bassa modenese: "La sospensione dei parti é un modo nemmeno troppo elegante per dire che il reparto, di fatto, chiude: a che serve infatti un punto nascite in cui non avvengono più nascite? Mirandola e tutta l’Area Nord pagano il doppiogiochismo della gestione della sanità da parte del PD locale che per salvare la faccia si schiera a favore del punto nascite nei comuni poi non ha il coraggio di portare avanti lo stesso atto nelle sedi che contano, infatti il sindaco di Camposanto Zaniboni non vota nel consiglio provinciale lo stesso odg a sostegno del punto nascite presentato e votato all'unanimità in unione dei comuni dove ê anche assessore." 

"Mirandola e tutta l’Area Nord pagano per la cattiva gestione della sanità da parte della giunta dello stesso Bonaccini che vorrebbe guidare il pd contro il governo Meloni, ma che evidentemente non riesce nemmeno a risolvere i problemi in casa sua", fa eco il consigliere regionale di FdI Luca Cuoghi.

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