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Ex Fonderie, da Fratelli d'Italia una proposta alternativa di riqualificazione

Barcaiuolo e Pulitanò (Fratelli d'Italia) " Lotta al degrado urbano una priorità, il nuovo bando è l'ennesima presa in giro della sinistra modenese" 

“Abbiamo scelto come luogo simbolo per la due giorni sulla sicurezza che Fratelli d'Italia ha organizzato in Emilia- Romagna (domani Giorgia Meloni sarà a Bologna) quello delle ex fonderie da un lato perché rappresenta un enorme potenziale strategico economico per la città, mentre dall’altro il manifesto del modo miope e demagogico di amministrare della sinistra modenese degli ultimi 25 anni”. Lo ha spiegato Ferdinando Pulitanò, presidente di FdI per la Provincia di Modena, durante un incontro con la stampa che si è svolto stamane di fronte all'impianto abbandonato in strada Santa Caterina.

“Le ex Fonderie a metà degli anni 90 erano già simbolo di degrado e di abbandono e già oggetto di promesse di riqualificazione continua spesso e volentieri jolly delle varie campagne elettorali da Barbolini a Pighi, passando per Muzzarelli”- continua Pulitanò - “Progetti partecipati sulla carta, concorsi di idee più o meno avveniristici, laute consulenze e progetti finiti in nulla di fatto. Basta recarsi alle ex Fonderie per toccare con mano 20 anni di miope e tragica gestione: lampioni rotti, incuria finanche siringhe utilizzate da qualche tossico, poste che di notte detto luogo diviene notoriamente luogo di spaccio”.

Fratelli d'Italia mette nel mirino il recente progetto rilanciato dalla Giunta Comunale, che ha ottenuto un finanziamento regionale relativo al primo stralcio di lavori, che prevede la ristrutturazione della palazzina degli uffici per ospitare la nuova sede dell'Archivio Storico. “Il nuovo bando regionale per il progetto del Dast rispolverato da Muzzarelli è l’ennesima presa in giro della sinistra modenese, basti pensare che sono stati previsti solo 150.000 per bonificare tutta l’area – afferma Michele Barcaiuolo segretario regionale di Fdi – cifra del tutto irrisoria ed inutile stante la situazione contaminata dell’area. L’inserimento dell’Istituto Storico è un colossale bluff posto che verrebbe ristrutturata solo la palazzina principale, con il resto dell’area lasciata a se stessa”.

I meloniani avanzano essenzialmente due proposte: "Bonificare l’intera area attraverso l’utilizzo di parte del milione e ottocentomila euro provenienti dall’indennizzo che ogni anno HERA conferisce al Comune di Modena per l’inceneritore. Così facendo si rende il terreno più appetibile ai privati che incentivati potrebbero d’intesa con il Comune creare un vero Polo delle eccellenze modenesi, adiacente al Museo Casa Natale Enzo Ferrari e al nostro Centro Storico, eliminano incuria degrado e aumentando la sicurezza della zona”. 

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