Gas Rivara, Ghelfi (Lega): "Fondi pubblici per le perforazioni?"

Non ne sa nulla ma teme che "i venti milioni di euro previsti per eseguire le prospezioni godano di finanziamenti statali o europei". È questo il timore covato da Riad Ghelfi, segretario provinciale Lega Nord. A suscitare l'inquietudine dell'esponente del Carroccio gli accertamenti preliminari al deposito gas progettato da Erg Rivara Storage a San Felice sul panaro, deposito su cui si sono riaccese le polemiche dopo la compatibilità ambientale decretata dal Ministero dell'Ambiente, che pure non è ancora l'ok alle perforazioni conoscitive (si deve esprimere il Mise, ma d'intesa con la Regione che è unanimemente contraria).

"Si tratta - ha ricordato Ghelfi - di prospezioni geofisiche, da anni impiegate nelle ricerche petrolifere, e di tre sondaggi meccanici, realizzati ad un distanza di pochissimi chilometri l'uno dall'altro, in punti scelti a priori", con una "anomalia dovuta al fatto che in realtà si perforano dei veri e propri pozzi operativi, ossia destinati poi, in base al progetto, a iniettare il gas nel sottosuolo". Inoltre, "due fori ravvicinati non sono certo sufficienti a chiarire la situazione del sottosuolo in un'area di un centinaio di chilometri quadrati che è quella della concessione governativa. Non è stato previsto poi alcun sondaggio meccanico per verificare la tenuta del deposito in corrispondenza delle Terre calde di Medolla", caratterizzate da temperature elevate in superficie e da presenza, rilevata in un pozzo scavato a fine Ottocento, "insieme ad acqua salata, di idrocarburi sia liquidi che gassosi che indubbiamente sono risaliti da una notevole profondità". E l'Ispra, dov'é confluito il servizio geologico nazionale, interpellato dalla Commissione di Via, ha giudicato che "la fase di ricerche proposta da Erg non consente una conoscenza adeguata e più approfondita del comportamento della struttura geologica".