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FdI, Giorgia Meloni a Modena: "Riconquistare sovranità"

La leader di FdI-An dura su Renzi: “Non si è mai visto il leader di una nazione sovrana che va in pellegrinaggio in un altro paese per farsi dare il permesso di applicare le sue politiche, come Renzi ha fatto con la Merkel”

Una sala gremita di simpatizzanti, sostenitori e cittadini curiosi al 212 Cafè di via Galilei ha accolto Giorgia Meloni nella sua tappa modenese. Il leader di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale ha portato il suo saluto ai candidati delle diverse amministrazioni della provincia, rivolgendo un caloroso in bocca al lupo a Giuseppe Pellacani, candidato sindaco della coalizione sostenuta da FdI-AN, così come agli sfidanti per le elezioni europee, tra cui il portavoce provinciale del partito Roberto Ricco. Insieme ai candidati sindaci erano presenti anche Michele Barcaiuolo, capolista in piazza Grande.

“Non date mai per scontato il risultato delle elezioni, specialmente di quelle amministrative: non sono i sondaggi a poterci dire chi vincerà – ha esordito la Meloni – Non possono essere né i sondaggi né le televisioni, né Bruno Vespa né i grandi partiti. Gli italiani si devono ricordare che il potere più forte sono loro E questo è proprio il tema di questa campagna elettorale: la sovranità”. L'intervento si è poi concentrato sui cardini delle politiche europee sui quali Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale ha costruito il suo programma. “Oggi siamo vittime di governi che non sono stati scelti dai cittadini con il voto, ma che sono stati messi in carica da alcune consorterie europee, dai gruppi di interesse e dai poteri forti. É stato così con Monti e poi con Letta – ha proseguito – e se, banalmente, un governo non risponde al popolo, vuol dire che risponde a qualcun altro. Se non risponde al popolo non è tenuto a fare gli interessi del popolo”.

“Finora – e Renzi non è stato da meno - in Italia si è guardato di più a fare gli interessi dei tedeschi che non quelli degli italiani. L'esempio lampante è il cosiddetto Job Act: Renzi è andato dalla Merkel a chiedere il permesso di poter applicare una normativa a casa propria. Cose mai viste in una nazione sovrana. E si ritorna al significato del voto del 25 maggio, che sarà molto profondo: dobbiamo decidere se rimanere una colonia tedesca o riscattare la nostra sovranità”.

“Oggi c'è chi dice 'bisogna cambiare' poi va in Europa e si iscrive al Ppe comandato da Angela Merkel, c'è chi sta nel Ppe è proprio l'establishment europeo, c'è chi come Scelta Europea ha direttamente scritto sul suo simbolo il nome belga Verhofstadt, ci sono quelli che hanno chiamato la lista con il nome di un comunista greco. In questo scenario un po' desolante dove tutti per sentirsi qualcuno devono avere un riferimento d'oltralpe noi diciamo che se siete fieri di essere italiani e volete difendere l'orgoglio dell'Italia non potete che scegliere Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale”.

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