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Giovanardi: "Cambiare la legge sull'omicidio stradale". E cita Agnese Renzi

Il senatore Modenese al lavoro su un disegno di legge che modifichi l'attuale norma del cosidetto "omicidio stradale", introdotta dal Governo Renzi. L'ex first lady, dopo l'incidente di stamattina, rischierebbe fino ad un anno di carcere

"Presenterò la prossima settimana un Disegno di Legge per correggere le demagogiche forzature della Legge sull'omicidio stradale imposta con la fiducia dal Governo Renzi, con la speranza che il Governo Gentiloni sia più interessato a volere giusta la giustizia piuttosto che sfornare leggi spot sulla pelle dei cittadini". Lo ha annunciato oggi il senatore Carlo Giovanardi, ora in forza al gruppo Idea – Popolo e Libertà, che ha definito "assurda e demagogica" la legge che è entrata in vigore lo scorso marzo dopo un'imponente campagna mediatica che l'aveva sostenuta.

Giovanardi, da vecchia volpe della politica, cita nelle proprie argomentazioni un fatto di cronaca recentissima, ovvero l'incidente stradale che questa mattina ha visto protagonista Agnese Landini, moglie dell'ormai ex premier Renzi, che a Firenze ha investito uno scooter mentre era alla guida della propria automobile.

"Cosa rischia assurdamente la signora Agnese Renzi sulla base della legge fortemente voluta dal marito?", si domanda retoricamente Giovanardi. "Se la prognosi per le lesioni subite dallo scooterista sarà superiore a 40 giorni e verrà rilevata a carico della signora una violazione delle norme sulla circolazione stradale, scatterà la reclusione da tre mesi a un anno e la revoca della patente che non potrà essere nuovamente concessa prima del decorso del termine di cinque anni, con il Prefetto che potrà sospendere in via provvisoria la patente sino ad un massimo di cinque, ovvero dieci anni, in caso di sentenza di condanna non definitiva".

Conseguenze che il decano della politica modenese considera dunque sproporzionate, soprattutto se paragonate alla le legge precedente, che in alternativa alla reclusione prevedeva una multa da 500 a 2000 euro e la sospensione della patente poteva arrivare fino a un massimo di 2 anni.

"Migliaia di cittadini italiani sono già incappati, da marzo in avanti, in queste incredibili norme, che non colpiscono, come è giusto, chi è ubriaco, drogato o si comporta da pirata della strada - chiosa Giovanardi – ma in maniera indiscriminata anche chi, guidando con tutta la prudenza del mondo, può aver causato un incidente, che in caso abbia conseguenze mortali, può costare fino a 18 anni di carcere".

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