Che cosa accomuna Giovanni Favia e Chuck Norris? Certo non la muscolatura e la propensione ai calci rotanti: oltre alla barba, l'epurato Favia forse si avvicina al campionissimo di arti marziali per la volontà di uscire di scena da imbattuto, esattamente come fece il Ranger più famoso dal globo nel 1974 all'abbandono delle competizioni agonistiche di karate con la cintura di campione del mondo attorno alla vita. Questo, eventualmente, potrebbe spiegare quanto affermato ieri sera dallo stesso Favia al termine della relazione semestrale dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Emilia Romagna al Palazzo Europa: "Non so cosa succederà in futuro - ha detto al termine dell'incontro di fronte a oltre un centinaio di attivisti - Per me questa potrebbe essere la mia ultima semestrale, se fosse così, ancora di più ringrazio tutti".

Visibilmente provato (sul volto occhiaie indici di davvero poche ore di sonno), Favia è arrivato puntualmente all'incontro e, gentilmente, ha evitato di rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti ("Sono in silenzio stampa", ha sorriso). Successivamente, ha iniziato la relazione assieme al collega capogruppo Andrea Defranceschi, concentrandosi sull'attività politica svolta negli ultimi sei mesi, un semestre in cui "sono accadute molte cose, sono partito che avevo i capelli corti, adesso ce li ho lunghi", ha ironizzato il consigliere bolognese eletto a Modena. All'avvio dello scrutinio delle schede per la valutazione dell'operato dei consiglieri, valutazione che decreterà poi la conferma del mandato (97 sì su 105, il 91%), Favia è uscito dalla Sala Gorrieri mostrando apprezzamento per il sostegno ricevuto: "Ho sentito l'affetto di tanti, e questa è la cosa più importante", ha concluso.