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Venerdì, 9 Giugno 2023
Politica

Mafia, solidarietà da tutta Italia per il giornalista Giovanni Tizian

Il giornalista sotto scorta per le sue inchieste sulla criminalità organizzata ha ricevuto sostegno da tutta Italia. Per Nichi Vendola, Tizian "è uno dei protagonisti dell'Italia migliore che vogliamo costruire"

"Io mi chiamo Giovanni Tizian. Esprimo così la mia solidarietà al giovane giornalista, costretto a vivere sotto scorta in Emilia Romagna per il lavoro di inchiesta sulle mafie al Nord". Queste le parole di Nichi Vendola, Governatore della Puglia. Il leader di Sinistra Ecologia Libertà è uno dei tanti volti noti della politica a livello nazionale che ha voluto tributare solidarietà e sostegno all'autore di "Gotica: 'ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea". "Giovanni Tizian, figlio di Peppe Tizian, vittima innocente della ‘ndrangheta, è un giovane e coraggioso giornalista precario che fa con rigore e passione il proprio lavoro - ha aggiunto Vendola - È uno dei protagonisti dell’Italia migliore che vogliamo costruire. Proprio mentre le mafie sono incredibilmente sparite dalla discussione pubblica e nell’immediata vigilia del voto del Parlamento sull’on. Cosentino, riscopriamo quanto sia forte la presenza delle mafie nelle regioni settentrionali".

LEGA NORD - "Piena solidarietà al giornalista modenese Giovanni Tizian, a seguito delle gravi minacce", è stata espressa dall'on. Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord Emilia, e da Mauro Manfredini, capogruppo leghista in Regione. "L'auspicio - affermano - è che tutte le Istituzioni siano in prima linea nel contrastare le infiltrazioni mafiose, purtroppo presenti anche nel nostro territorio. Quindici anni fa quando sollevammo il problema della mafia in Emilia, tappezzando i muri di manifesti con la scritta 'Via la mafia da casa nostra' da subito puntammo il dito su questa piaga che si stava allora ramificando per scelte urbanistiche sbagliate e poco controllo su appalti e subappalti. Per questa ragione venimmo additati come coloro che volevano creare terrorismo quasi giustificando che la mafia non esisteva. Oggi, più che mai, siamo consapevoli che bisogna tenere gli occhi aperti a 360 gradi e la battaglia é quella di allora: peccato aver perso 15 anni".

GIOVANARDI - "Purtroppo Modena negli ultimi anni non si è fatta mancare nulla, dai pacchi bomba spediti con intenzione di uccidere alle aggressioni ai volontari della Misericordia e alle Forze di Polizia, sino alle infiltrazioni della criminalità collegata a camorra e 'ndrangheta che tenta di trasferire al nord i suoi metodi criminali ed intimidatori''. Questa la dichiarazione del senatore Carlo Giovanardi (Pdl), sul caso Giovanni Tizian, al quale l'ex sottosegretario ha espresso "piena solidarietà con l'auspicio che possa continuare ad esercitare in piena libertà la sua attività professionale".

PDL - Tornando a Modena, il consigliere provinciale Pdl Bruno RInaldi ha voluto indicare Giovanni Tizian come un esempio da imitare per "giornalisti e non, anche noi cittadini, noi politici, dovremo in effetti essere scomodi, tutti quanti, essere contro e non, come spesso accade, eccessivamente adagiati e passivi".  Il consigliere spera che la vicenda del giovane giornalista calabrese possa essere la scossa della coscienza civile modenese: "Quando ero bambino e respiravo l'atmosfera di una modenesità che non c'è più, ricordo che ci voleva coraggio ad essere farabutti: oggi, al contrario, amaramente osservo che ce ne vuole molto di più ad essere onesti. Suoniamo la campanella e diciamo che la ricreazione è finita". Concorde anche il vicepresidente dell'Assemblea Legislativa Regionale Enrico Aimi: "Il clan dei Casalesi, la 'ndrangheta, la mafia non potranno fermare Giovanni Tizian perché noi gli saremo vicini a difendere lui e il suo lavoro meticoloso e attento di approfondimento e denuncia di verità scomoda che la malavita vorrebbe tenere nascosta e che oggi lo costringe a vivere sotto scorta perchè la verità non si ferma con le minacce".

GIORNALISTI - La mobilitazione è stata particolarmente vivace sul web: oltre all'iniziativa dell'associazione daSud, e al sostegno ricevuto dal sindacato dei giornalisti e dall'associazione Legambiente, Giovanni Tizian è stato sul web al centro della discussione sul precariato giornalistico. Antonello Antonelli, giornalista abruzzese, ha affrontato l'argomento sul suo sito web personale ricordando come la situazione reale del mestiere di giornalisti sia ben lontana da quella prefigurata nell'immaginario collettivo come "un mestiere bello, avventuroso, ricco, di prestigio sociale". "Invece - spiega Antonelli - tutti i giornalisti oggi, o meglio la maggior parte di essi, quell’esercito di non garantiti che costituisce ormai il 70% dei ranghi dei colleghi, si specchiano in Giovanni Tizian".

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