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I Grillini: "Delibera irregolare, possiamo bloccare le trivelle sul Secchia"

Il Movimento 5 Stelle Emilia Romagna: "La delibera è contrasto con il Piano Territoriale Paesistico Regionale, per cui siamo in grado di bloccarla". Il capogruppo Defranceschi deposita un'interrogazione in Regione

"La delibera 368/2011 approvata all'unanimità dalla Giunta regionale, su proposta di Gian Carlo Muzzarelli e con la quale si dà il via libera al permesso di ricerca idrocarburi denominato "Secchia", è in palese contrasto con il Piano Territoriale Paesistico Regionale. Per cui siamo in grado di bloccarla". Così il blog del Movimento 5 Stelle dell'Emilia Romagna in un post pubblicato ieri. 

"Il contrasto è palese - recita il post - visto che l'articolo 35, comma 3 del PTPR recita: 'Nelle zone di riqualificazione della costa e dell'arenile, nelle zone di salvaguardia della morfologia costiera, nelle zone di tutela della costa e dell'arenile, nelle zone di interesse storico- archeologico appartenenti alle categorie di cui alle lettere a. e b1. del secondo comma dell'articolo 21, nelle zone di tutela naturalistica, nonché comunque nei terreni siti ad altezze superiori ai 1.200 metri, vale la prescrizione per cui non possono essere rilasciate autorizzazioni ai sensi dell'articolo 7 della legge 29 giugno 1939, n. 1497 relative a nuove concessioni minerarie per attività di ricerca ed estrazione ai sensi del R.D. 29 luglio 1927, n. 1443.' Dunque, non si può trivellare sopra i 1.200 metri. E non si può farlo nelle zone di tutela naturalistica".

"Nella vasta area di concessione 'Secchia' - prosegue il post - le aree sopra i 1.200 metri sono tante (i Monti Mocogno, Acuto, Montecreto e Calvanella nella provincia di Modena), e ci sono anche zone sottoposte a tutela naturalistica. Invece nella Valutazione di Impatto Ambientale autorizzata dalla delibera 368 non c'è alcuna prescrizione a tutela del territorio. Anche quando si accenna a qualche vincolo, per esempio per i Siti di Interesse Comunitario e le Zone di Protezione Speciale tutelate dall'Europa, le frasi usate, sono francamente blande e facilmente aggirabili: 'il disturbo per la fauna dovrà essere ridotto al minimo, realizzando i lavori al di fuori del periodo riproduttivo dell'avifauna; - i percorsi di accesso all'area d'intervento dovranno interferire il meno possibile sugli habitat naturali; - dovrà essere evitato il taglio della vegetazione arborea, laddove compatibile con la realizzazione degli interventi previsti".

"Il nostro Assessore Muzzarelli e l'Assessore Sabrina Freda - conclude il messaggio - ritengono in tutta onestà che questa sia la maniera di tutelare l'ambiente? Dove sono i tanto sbandierati "vincoli severissimi"? Andiamo, non scherziamo: viste le carte la Hunt Oil Company, titolare della concessione, avrebbe tranquillamente mano libera per eseguire le proprie ricerche anche oltre i 1.200 metri di altezza, e in zone di tutela naturalistica, dove una legge regionale lo proibisce. Ce n'è abbastanza per bloccare la delibera, per riportare la VIA in sede di Conferenza dei Servizi e per adottare, una volta per tutte, prescrizioni davvero a tutela del territorio e del pubblico interesse. Chissà perché dai nostri Assessori, invece, ancora non vediamo traccia di tale interesse".

Sull'argomento, il capogruppo in Consiglio Regionale Andrea Defranceschi ha depositato un'interrogazione. 

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