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Nodo idraulico, la Regione prepara la mappa degli interventi

Oggi secondo incontro tra le istituzioni per i lavori al nodo idraulico di Secchia-Panaro-Naviglio, Gli assessori regionali Gazzolo e Peri: “La parola d'ordine condivisa è la manutenzione delle arginature come priorità immediata. Al via il piano straordinario”

È partito il piano di manutenzione straordinaria dell’arginatura di Secchia, Panaro, Naviglio e della rete idrografica minore: si tratta di un progetto per il quale sono stati già impegnati ad oggi 12 milioni e 740 mila euro e che si svilupperà nei prossimi mesi. Questo tema è stato al centro del secondo incontro tra istituzioni sul nodo idraulico di Modena che si è riunito oggi a Bologna nella sede della Regione Emilia-Romagna. Presenti gli assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale, i sindaci e i rappresentanti di Province, Autorità di Bacino del fiume Po, Consorzio di bonifica Burana, assieme alle strutture tecniche di Aipo e dei Servizi tecnici di Bacino.

“La parola d’ordine condivisa è la manutenzione delle arginature. Il ripristino e il consolidamento degli argini, soprattutto nei tratti che mostrano maggiore fragilità, è la nostra priorità immediata”, commentano Paola Gazzolo e Alfredo Peri, assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale. “Proseguiamo con il lavoro di squadra, d’intesa con gli enti locali, per completare la verifica delle criticità del territorio colpito ed integrare il piano di manutenzione”.

Altro punto strategico sottolineato è la necessità di accelerare le procedure di autorizzazione e realizzazione degli interventi finanziati. Si tratta del completamento del Diversivo Martiniana a monte della città di Modena, della sistemazione del torrente Grizzaga, della cassa dei prati di San Clemente a Modena e dell’ampliamento della cassa del fiume Secchia. “Stiamo definendo, in via progettuale, i nuovi interventi che comporranno il quadro tecnico di tutte le opere necessarie a completare la messa in sicurezza della Bassa Modenese - concludono Gazzolo e Peri - Tra questi è compreso un piano specifico di manutenzione della vegetazione ripariale e di riassetto delle aree golenali.”

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