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Nuova inchiesta per peculato, indagato anche Enrico Aimi

La Procura di Bologna scava a fondo nei conti della politica regionale e dopo le 40 richieste di rinvio a giudizio estende le indagini al periodo 2005-2010. Coinvolti nell'inchiesta i gruppi di An, Udc e Pdci. Il modenese Aimi: “Mai falsificato fatture”

Si estende ulteriormente l'inchiesta sulle spese dei consiglieri regionali in Emilia-Romagna, che nei mesi scorsi ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 40 persone, ossia i politici eletti nella scorsa consigliatura e accusati a vario titolo di peculato. Procura di Bologna e Guardia di Finanza hanno infatti esaminato a fondo le spese sostenute dai gruppi consigliari, rilevando un uso improprio dei fondi pubblici.

Ma gli inquirenti non si sono fermati al 2010. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati recapitati ad alcuni consiglieri ed ex consiglieri avvisi di fine indagine, per quanto riguarda l'attività di alcuni gruppi negli anni che vanno dal 2005 al 2010. Coinvolti in questa seconda tornata sono i politici del gruppo di Alleanza Nazionale (Gioenzo Renzi, Enrico Aimi, Luca Bartolini e Alberto Vecchi) e i capigruppo di UdC e Comunisti Italiani, Silvia Noè e Donatella Bortolazzi. Agli ex An sono contestati rimborsi ritenuti illeciti per circa 230mila euro, per 100mila alla Noè e per 75mila alla Bortolazzi.

Tra gli indagati, dunque, anche il modenese Enrico Aimi - veterano dell'Assemblea Legislativa e oggi eletto fra le fila di Forza Italia - per il quale era già stato chiesto il processo nella prima tranche dell'inchiesta. A fronte degli avccertamenti giudiziari, Aimi ha così replicato: “Voglio essere molto chiaro, a scanso di ogni equivoco, e lo dico con forza: non ho mai, ripeto mai, sottolineo ancora mai, falsificato fatture o documentazione contabile del gruppo; aggiungo che non ero nemmeno a conoscenza della appostazione in contabilità di fatture non vere.”

Aimi sta valutando il da farsi insieme ai propri legali, ma ammette: “Non è comunque semplice, a distanza di 5 o 6 anni, ricostruire meticolosamente la vasta attività politica svolta. Ricordo infatti che circa un anno fa si diffuse sui mezzi di comunicazione la notizia di una mia richiesta di rimborso al gruppo per un viaggio a New York; si scoprì poi che la cosa era destituita di ogni fondamento. Non sempre ciò che appare verosimile è anche vero – conclude il consigliere modenese - Sono così convinto che tutto verrà chiarito nelle opportune sedi giudiziarie”.

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