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"Kyenge torna in Congo", a Macerata insulti al Ministro dell'Integrazione

La scritta è stata impressa all'esterno della sede Pd di Macerata da alcuni militanti di Forza Nuova per ribadire "la più totale contrarietà di Forza Nuova allo Ius Soli". Il Ministro: "Tema non prioritario del programma"

Una scritta fatta di poche, ma forti parole: "Kyenge torna in Congo". Questo il messaggio scritto da alcuni militanti di Forza Nuova, formazione di estrema destra, all'esterno della sede Pd di Macerata contro il Ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge. A riferire del blitz è stato lo stesso partito guidato da Roberto Fiore: "Le recenti dichiarazioni del ministro della (dis)integrazione, che si è vantata di essere arrivata clandestinamente in Italia elogiando la poligamia, pratica avulsa alla nostra tradizione e altamente lesiva della dignità della donna - spiega Forza Nuova - ci portano a ribadire la più totale contrarietà di Forza Nuova allo Ius Soli".

"Non si può svendere la cittadinanza italiana a elementi alieni alla nostra cultura - prosegue la nota - così come non si può obbligare i cittadini ad applaudire un modello di società multirazziale come quello della banlieu parigina. Al contrario riteniamo sia opportuna una revisione in senso restrittivo della Bossi-Fini, procedendo all'espulsione immediata degli extracomunitari che hanno commesso reati in Italia, affinché episodi come l'omicidio di Livorno ad opera di un senegalese con tre decreti di espulsione non si ripetano più. Nelle prossime settimane saremo in piazza a Macerata, per spingere l'acceleratore sulla petizione nazionale lanciata dal movimento per la tutela dello Ius Sanguinis e il blocco dell'immigrazione''.

Dal canto suo, il Ministro non ha espresso preoccupazione per quanto affermato dai forzanovisti: "Non sono questi che mi fermeranno - ha spiegato - Ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione: quel che conta non è la risposta mia ma la risposta della società civile'', ha aggiunto la Kyenge che poi ha puntualizzato: ''Io non avevo detto che l'Italia doveva applicare lo ius soli puro, avevo parlato di ius soli. Abbiamo un programma, questo tema non è tra le priorità del programma. Il tema è stato sollevato dalla sottoscritta per suscitare un dibattito tra chi è a favore o chi è contrario allo ius soli. Il tema della cittadinanza - ha concluso - non puo' rimanere inascoltato. Il mio ministero ha il compito di ascoltare e di dare poi delle risposte".

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