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Carpi e Mirandola, specialità sempre più distinte fra gli ospedali e nuovo polo riabilitativo

I due nosocomi dell'area nord vivono un percorso di sempre maggiore integrazione, nell'ambito della riorganizzazione complessiva della sanità locale. Il punto in Commissione socio-sanitaria

Il Polo riabilitativo dell'ospedale di Mirandola con sei nuovi posti letto sarà attivo dal mese di marzo 2018. Il progetto fa parte del piano di sviluppo dell’integrazione tra gli ospedali di Carpi e Mirandola, avviato quest'anno, che punta a garantire una maggiore attività chirurgica polispecialistica, valorizzando le vocazioni e le competenze delle due sedi ospedaliere (con un lavoro a rotazione di chirurghi, ortopedici e anestesisti e la discussione dei casi in team multidisciplinari), evitando duplicazioni e individuando le soluzioni più  adeguate a ciascun bisogno assistenziale. 

E' quanto emerso nel corso della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena che si è riunita nei giorni scorsi alla presenza di Gian Carlo Muzzarelli, copresidente della Conferenza insieme al sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, sindaci e autorità sanitarie. Nel corso dell'incontro Massimo Annicchiarico, direttore generale dell'Azienda USL di Modena, ha illustrato lo stato di avanzamento del piano di riordino dei servizi sanitari che, come ha evidenziato Muzzarelli «è stato innescato dal processo di fusione dei due ospedali modenesi, Policlinico di Modena e Ospedale civile di Baggiovara che ha ricadute positive su tutta la rete ospedaliera»

In base alla riorganizzazione, l'ospedale di Carpi si concentra sempre di più sulla chirurgia a media e alta complessità, la traumatologia e la protesica più complessa, mentre all'ospedale di Mirandola vengono sviluppati la chirurgia a media-bassa complessità (con degenza inferiore a cinque giorni), la day surgery e l'ortopedia protesica e la traumatologia minore.  Nello specifico della rete ortopedica, a Carpi sarà centralizzata la traumatologia del femore e la protesica per pazienti ad elevato rischio clinico, mentre a Mirandola saranno sviluppati la chirurgia protesica di anca, ginocchio e piede e il polo riabilitativo di area nord, dedicato in avvio ai pazienti ortopedici, ed esteso successivamente alla riabilitazione neurologica ed oncologica. All'ospedale di Carpi si concentrano anche gli interventi e i trattamenti ad alta complessità con particolare riferimento alla patologia oncologica grazie al consolidamento delle relazioni di rete con il Policlinico di Modena. 

Sempre a Mirandola, in collaborazione con l’Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera, la Pneumolgia e la Neurologia dell’ospedale di Carpi, è attivo da giugno il Centro per disturbi del sonno, punto di riferimento provinciale di una rete per il trattamento della sindrome da apnee ostruttive nel sonno alla quale partecipano anche l’Ospedale di Sassuolo e Villa Pineta di Gaiato.

Sul versante dell’emergenza, l’ospedale di Carpi ha visto il completamento del turno del triage h24 e di quello della seconda ambulanza, anch’essa h24 e 7 giorni su 7, che ha adeguato il Sistema territoriale del 118 ai più evoluti modelli di gestione dell'Emergenza-Urgenza. Da segnalare anche la stabilizzazione del personale del Pronto soccorso di Mirandola: invariato il numero di infermieri, autisti e oss del comparto. 

Sul futuro del punto nascite di Mirandola, infine, Annicchiarico ha chiarito che, dopo la deroga alla chiusura concessa dal ministero, saranno garantiti gli adeguamenti richiesti per la conformità agli standard previsti. L’obiettivo è quello incrementare il trend dei parti fino a superare il limite dei 500 parti all'anno, entro i prossimi due anni, nel corso dei quali la struttura sarà monitorata dal Ministero in ordine ai risultati qualitativi e quantitativi. 

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