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Consigliere M5S coinvolto nell'inchiesta Cencetti, interrogazione in Regione

E' il consigliere di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale a mettere in evidenza come dalle carte dell'inchiesta sugli appalti al Policlinico emerga anche il nome di Marco Bortolotti, consigliere grillino a Modena che collaborò professionalmente con l'ex dirigente Cencetti

“Dall'inchiesta ‘Last business’ in corso a Modena, su atti di corruzione che si sarebbero consumati al Policlinico universitario, emerge un quadro inquietante e imbarazzante sui rapporti intercorrenti tra una pluralità di imprese e il direttore generale nominato dalla Regione Emilia-Romagna alla guida dello stesso Policlinico, Stefano Cencetti,”. Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale dove riferisce che “la Regione, sebbene si dissoci dai fatti in contestazione con proclami altisonanti e annunci di volersi costituire parte civile, non appare però così estranea al ‘sistema’ delineato nelle carte dell’inchiesta”.

La giunta sarà perà chiamata ad fare chiarezza anche sulla posizione di un consigliere comunale di Modena, Marco Bortolotti, già candiddato sindaco per il Movimento 5 Stelle e rivale di Muzzarelli al ballottaggio del 2014. Foti ha infatto rilevato la presenza del consigliere pentastellato nelle carte dell'inchiesta Cencetti, in merito al ruolo ricoperto da Bortolotti come dipendente a contratto dell'Azienda ospedaliero-univeristaria dal 2001 al 2013 nel settore informatico.

“In questa veste – spiega Foti – il consigliere (che Foti non cita per nome, ndr) era stato individuato dal direttore generale ‘....quale referente,.... del progetto regionale ‘Sale Operatorie Sicure’ (‘S.O.S. net’), nonché componente del gruppo di lavoro del progetto ‘penna digitale’ o ‘SafeKey’.…, nonché componente del gruppo di lavoro per il progetto degli armadi robotizzati ‘speedup’, certificando l'esclusività tecnica del prodotto in favore di una ditta”. 

A questo proposito, Foti specifica che “l’acquisto degli armadi robotizzati ‘speedup’ implicava lo sviluppo di un software di interfaccia tra quello del Policlinico e gli armadi” che sarebbe stato affidato a un’azienda modenese, “non si comprende sulla base di quali motivazioni”, per la quale, a parere dell’esponente di Fdi-An, Bortolotti avrebbe lavorato dopo il 2013, terminato il contratto con il Policlinico. L'appalto in questione, aggiudicato alla Spid Spa, risulta infatti tra quelli contestati dalla magistratura al “sistema Cencetti”.

In altri termini, si tratterà di capire se l'eventuale doppio ruolo del consigliere pentastellato prima come dipendente-consulente, poi come privato, non abbia comportato un conflitto di interessi e quindi una possibile irregolarità nell'appalto aggiudicato dal Policlcinico. Foti rileva inoltre che “sempre negli atti d'indagine” emerge che "…nei mesi precedenti alla gara vinta dalla ditta fornitrice degli armadi robotizzati”, Bortolotti avrebbe “ricevuto 500 euro” come “relatore al seminario di primavera” organizzato dal centro studi del direttore del Policlinico nello “spazio sponsorizzato dalla ditta fornitrice degli armadi robotizzati”.

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