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Graduatorie e servizi: “Più punti a chi risiede a Modena da almeno dieci anni”

Il centrodestra presenta un ordine del giorno per modificare i criteri di accesso alle graduatorie: “Residenti penalizzati rispetto agli ultimi arrivati, che passano davanti sfruttando criteri ormai inattuali”. E portano due casi concreti

Yuri Corda ha 38 anni, è affetto da Sla e in quanto tale invalido civile al 100%. Si muove solo con il sostegno di stampelle o di un deambulatore. Riceveva fino a qualche tempo fa l'assegno di accompagnamento, ma gli è stato tolto. Ora percepisce una pensione mensile di 280 euro, non ha un lavoro ma lo chiede al Comune: “Non ce la faccio a vivere dignitosamente con una pensione così bassa, chiedo la possibilità di lavorare per quello che posso fare nonostante la mia disabilità sia molto grave".

Pasquale Tufano e Elisabetta Tranchese sono invece due coniugi di 70 e 64 anni. Vivono a Modena da 50 anni,in affitto nell'appartamento intestato al figlio, ma da ormai qualche mese non riescono più a pagare le spese. Lui ha una pensione da 780 euro, mentre lei, invalida civile al 65% e con 10 anni di contributi , non ha reddito. Dopo quattro tentativi negli ultimi due anni, il loro punteggio nelle graduatorie non è ancora sufficiente a ottenere un alloggio popolare.

Due storie di grave disagio economico e sociale, che oggi sono state raccontate dai diretti protagonisti, invitati in Municipio dai consiglieri Andrea Galli (FI) e Giuseppe Pellacani (UdC). L'intenzione dei due esponenti del centrodestra è quella di portare casi concreti a sostegno della loro proposta congiunta, già più volte emersa nel dibattito cittadino, circa i criteri di accesso alle graduatorie dei servizi pubblici.

La proposta è condensata in un ordine del giorno presentato oggi, che intende assegnare un punteggio supplettivo a chi è residente a Modena da almeno dieci anni. "Le risorse sono sempre più scarse- sottolineano Galli e Pellacani - ed è prevedibile che le richieste di aiuto aumenteranno a causa della crisi, per questo si rende indispensabile provvedere a istituire criteri differenti per la formazione di graduatorie di assegnazione o di distribuzione delle risorse, che prevedano l'assegnazione di un punteggio non inferiore a 10 punti a residenti nel nostro territorio da almeno dieci anni, che siano cittadini italiani e non, ma che abbiano sostanzialmente contribuito a creare gli stessi servizi di cui usufruiscono".

Un provvedimento già adottato da molti comuni italiani – quello di Sassuolo senza spingerci troppo lontani da Piazza Grande – e che proprio per questo preoccupa i due consiglieri, quando ipotizzano un “rischio invasione” da parte di cittadini che si vedrebbero avvantaggiati dal ricevere servizi dal comune di Modena. Per Galli e Pellacani inoltre, la riprova dell'urgenza della modifica nella segnalazione del punteggio per i servizi sta anche nel fatto che gli stessi "sono utilizzati al 50% da cittadini extracomunitari", che pero' "rappresentano solo l'11% del totale della popolazione modenese".

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