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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Nuova legge sulla cittadinanza, Kyenge: “L'Italia è pronta per i nuovi italiani”

L'europarlamentare modenese del Pd plaude all'approvazione del ddl alla Camera, che è il primo passo per lo ius soli: saranno cittadini italiani i bambini nati in Italia da genitori stranieri ma residenti stabili, oppure chi verrà nel nostro paese da piccolo e frequenterà 5 anni di scuola 

“Il voto di oggi nell'aula di Montecitorio è un bene per il Paese, una scelta che racconta un’Italia che investe sul proprio futuro, sul diritto di cittadinanza come potente strumento di integrazione”. Non poteva che esultare l'europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge, dopo l'approvazione alla Camera del ddl Cittadinanza, storica battaglia dell'ex Ministro per l'Integrazione. 

La Kyenge si riappacifica dunque con il proprio partito dopo l'affaire Calderoli e dichiara: "Felice e orgogliosa per l'approvazione oggi del provvedimento sullo ius soli da parte della Camera. Chi è nato e cresciuto in Italia potrà finalmente vedersi riconosciuto il suo diritto a essere italiano al 100%. Ho rilanciato per questo il mio hashtag su Twitter #Italiaèpronta che avevo ideato per sostenere questa battaglia di civiltà. L'Italia è davvero pronta per i nuovi italiani”. 

Durante la prima fase della legislatura l’europarlamentare Pd arrivò a promuovere la lettura in Aula, ogni giorno, della storia di uno delle centinaia di migliaia di bambini nati in Italia che stanno crescendo stranieri nel nostro e loro Paese. ”Lo ius soli temperato - ha spiegato Kyenge - riconosce che è italiano il bambino che nasce e cresce sul nostro suolo da genitori già stabilmente in Italia e consentirà a quel bambino il diritto di entrare in classe da cittadino italiano. L’introduzione dello ius culturae, invece, consentirà di accedere alla cittadinanza anche a quei bambini che sono arrivati in Italia in età inferiore ai 12 anni, dopo aver concluso cinque anni di scuola nella penisola”. 

Secondo l'europarlamentare Pd “il voto di oggi nell'Aula di Montecitorio è un bene per il Paese, una scelta che racconta un’Italia che investe sul proprio futuro, sul diritto di cittadinanza come potente strumento di integrazione. Questo voto cambia in meglio la vita di tantissimi minori stranieri che non dovranno più attendere come oggi ben oltre la maggiore età, quando ci si è già formati e si è cresciuti da stranieri nel proprio Paese”.

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