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Blocco degli Euro 3, la Lega Nord ricorre al Tar

Il carroccio in Regione si prepara ad andare oltre la contrapposizione dialettica e sulla manovra antismog prepara un ricorso: "Un milione di lavoratori rischiano la paralisi"

 “La brusca battuta d'arresto imposta anche agli Euro 3 diesel, inserita nel nuovo piano aria della Regione, è un attentato ai lavoratori e al lavoro: siamo pronti a ricorrere al Tar. La Regione non può penalizzare in questo modo i cittadini, senza proporre soluzioni alternative, né offrire servizi o incentivi che compensino il disagio causato".  Lo annuncia il capogruppo leghista in Regione Alan Fabbri, all'indomani dell'entrata in vigore delle nuove misure anti-smog, accolte con una levata di scudi da parte di lavoratori e automobilisti.

"Il Piano aria (Pair 2020) penalizza un milione di cittadini emiliano romagnoli, condannati alla paralisi e all'immobilità. Una vettura su quattro è infatti bloccata dai nuovi vincoli. La Regione sta paralizzando l'Emilia Romagna". Per Fabbri i limiti appena introdotti sono "figli del peggiore ambientalismo talebano. La storia parla chiaro: per anni ci hanno raccontato che i blocchi del giovedì sarebbero stati la panacea di tutti i mali ambientali. E nel frattempo sono fioccate multe su multe. A distanza di anni scopriamo che non erano poi così necessari e imprescindibili. Rincorrere misure così drastiche senza offrire servizi di mobilità e trasporto pubblico locale degni di questo nome crea solo danni e disagi. Per questo utilizzeremo tutte le armi amministrative in nostro possesso per opporci a un provvedimento insensato e dannoso. E, ancora una volta, frutto della cieca obbedienza del Pd ai diktat dell'Europa, recepiti con colpevole sudditanza, senza curare gli interessi reali dei cittadini e le specificità del nostro territorio".

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