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Il Direttore Aipo: “Giusto rimanere per compiere sino in fondo il mio dovere”

In una lettera ai mezzi di informazione l'ingegner Fortunato difende l'operato dell'Agenzia per il bacino del Po e sottolinea: “Ritengo che il miglior segnale che si possa dare in una situazione di emergenza e difficoltà non sia la fuga ma il rimanere responsabilmente”

Dopo la rottura dell'argine di San Matteo AIPo è comprensibilmente finita nel mirino, non solo della pubblica opinione, ma anche di comitati e forze politiche e sociali. Passata la fase emergenziale e iniziata l'indagine per l'accertamento delle cause e delle conseguenti responsabilità dell'alluvione, l'Agenzia incaricata della manutenzione dei corsi d'acqua padani ha subito attacchi da più fronti. Capro espiatorio, come in ogni organizzazione piramidale, è divenuto l'ingegner Luigi Fortunato, Direttore della struttura sovraregionale. Dopo le critiche per gli stipendi troppo elevati e per le scelte gestionali effettuate, lo stesso Fortunato ha deciso di affidare la replica ad una lettera ai mezzi di informazione, che riportiamo integralmente.

Egregio Direttore,
dal 19 gennaio scorso ho dedicato ogni mia energia nelle azioni di risposta di AIPo a una situazione drammatica e imprevedibile. Era ed è infatti mio dovere indirizzare e sostenere la struttura dell’Agenzia, che è stata ed è tuttora impegnata in uno sforzo eccezionale. Un evento come la rotta del Secchia, per le disastrose conseguenze che ha avuto, non poteva che provocare critiche anche molto aspre: mentre attendiamo le conclusioni della Commissione scientifica incaricata dalla Regione su designazioni delle Università, siamo sempre disponibili ad ogni confronto costruttivo, in primis con le amministrazioni locali e i cittadini, per la migliore gestione possibile della difesa idraulica. Un confronto che in realtà non è mancato anche in passato, ma che può essere certamente rafforzato.

Non capiamo invece quale utilità e significato abbiano i tentativi di screditare AIPo in quanto tale, che oltre tutto feriscono la dignità di chi ci lavora. L'Agenzia è ente strumentale delle quattro Regioni padane (in virtù di leggi regionali approvate poco più di dieci anni fa dai rispettivi Consigli), ha in gestione 3.900 km di reticolo idrografico in tutto il bacino del Po e ha realizzato e realizza con professionalità opere per la difesa idraulica attiva e passiva, ne controlla l’efficienza, attua gli interventi di manutenzione e somma urgenza, cura le previsioni e il monitoraggio delle piene, realizza e gestisce le opere per la navigazione fluviale. Tutto questo, cercando di utilizzare al meglio le risorse finanziarie, umane e strumentali di cui può disporre, che – al di là di sempre possibili incrementi di efficienza – sono, con tutta evidenza, non certo adeguate alle necessità dei territori.

Circa sei anni fa mi è stata richiesta la disponibilità per l’incarico che attualmente ricopro. Nel maggio scorso, alla sua scadenza, mi è stato chiesto di rimanere per un altro anno: il mio mandato scade quindi alla fine del prossimo maggio. Il Comitato di Indirizzo dell’Agenzia, che me lo ha conferito, ha facoltà di revocarlo, motivatamente, in ogni momento. Ritengo che il miglior segnale che si possa dare in una situazione di emergenza e difficoltà non sia la fuga ma il rimanere responsabilmente al proprio posto e compiere sino in fondo il proprio dovere.
Ing. Luigi Fortunato
Direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po - AIPo​

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