Liberalizzazioni nel commercio, lista civica "Per Sassuolo" accanto ai lavoratori
La capogruppo Anna Maria Anselmi esprime vicinanza ai lavoratori del centro commerciale Panorama: "Invitiamo tutti coloro che si professano cristiani a boicottare i centri commerciali e i negozi nei giorni festivi"
La Lista civica “Per Sassuolo” si schiera decisamente a fianco dei dipendenti della Grande Distribuzione organizzata, nonché dei numerosi piccoli operatori commerciali e dei loro commessi, contro gli effetti perversi dell’applicazione del c.d. decreto ‘Salvaitalia’, che consente l’apertura selvaggia dei centri commerciali e dei negozi la domenica e nei giorni festivi in generale. L’apertura del centro commerciale sassolese prevista per il prossimo lunedì di Pasqua ci trova contrari e ci indigna profondamente come cattolici poiché crediamo nella centralità dell'uomo e non nella società del profitto a tutti i costi. Vogliamo denunciare questo tentativo di fare della domenica un giorno come gli altri, e non come dovrebbe un giorno speciale, preservato dal lavoro e da dedicare agli affetti ed alla famiglia.
Proprio in virtù di questo, facciamo una vera e propria provocazione, invitando tutti coloro che si professano cristiani a boicottare i centri commerciali e i negozi nei giorni festivi, inviando così un chiaro segnale ad imprenditori e politici tramite una minore domanda di questo tipo di servizi. Crediamo infatti, che se i lavoratori ed imprenditori tradizionali, inteso come orari di lavoro, abbiano il diritto di santificare le feste, o comunque di avere un giorno di riposo da passare in famiglia, uguale diritto lo hanno anche i lavoratori della GDO ed i titolari dei piccoli esercizi.
Qualora il segnale non arrivasse chiaro, noi della Lista civica Per Sassuolo, chiederemmo per primi che anche tutti i servizi per le famiglie, quali asili nido e scuole materne, centri diurni per anziani e disabili, ecc. venissero assicurati in tali giorni. È stato di recente fatto notare, giustamente, che il Comune non può fare nulla contro questa “deregulation” degli orari, trattandosi di un provvedimento statale. Ma è pur vero che è compito della politica, in particolare quella locale, da sempre più vicina alle necessità dei cittadini, fare quanto più possibile per modificare decisioni ritenute inique e dannose per la società. E ci chiediamo anche se viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere: per noi è il momento di una seria riflessione, ribellandoci alla logica che tutto il nostro operare debba portare ad un risultato utilitaristico: non siamo dell'avviso che i tempi del lavoro e della vita così mutando siano una cosa positiva per l'uomo !