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Liberalizzazioni, Prc: "No alle aperture domenicali dei centri commerciali"

La segreteria provinciale: "Le chiamano liberalizzazioni, ma in realtà si tratta di puro sfruttamento dei lavoratori del commercio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Gli effetti dei provvedimenti del Governo Monti iniziano a cadere sui lavoratori, e gli addetti del commercio sono i più colpiti da provvedimenti che cancellano in un colpo solo decenni di lotte per i diritti dei lavoratori. Forse Monti quando dice di voler cambiare la mentalità degli italiani si riferiva ai lavoratori dei centri commerciali, che devono abituarsi a lavorare sempre, e che la domenica festiva per loro non vale. Quella del Governo è un’idea di Italia a misura di banche e centri commerciali, non certo a misura dei lavoratori e delle loro famiglie.
 
È noto che le liberalizzazioni di Monti sono un regalo ai poteri forti economici, in primis alla lobby della grande distribuzione, che oggi non ha più alcun vincolo da rispettare e può disporre della vita dei lavoratori a suo piacimento. Poco importa se lavorare la domenica disgrega le famiglie, interrompe il riposo settimanale, appesantisce ulteriormente i carichi di lavoro per le donne, visto che si tratta di personale prevalentemente femminile; e poco importa se con l’apertura dei centri commerciali si svuotano i centri storici per i quali le nostre amministrazioni spendono denari per inventarsi attività di animazione culturale.
 
Condanniamo totalmente le aperture selvagge della grande distribuzione per le pesantissime conseguenze che ha sui lavoratori, ma ci pare che questa scelta sia sbagliata anche sotto il profilo economico.
1. Allungare gli orari di apertura dei centri commerciali fraziona il momento degli acquisti ma non aumenta la capacità di spesa di lavoratori che hanno gli stipendi più bassi d’Europa e il potere d’acquisto ulteriormente falcidiato dalle misure inique del Governo Monti.
2. Inoltre, se le regole dell’economia valgono ancora, allungare gli orari di apertura dei centri commerciali determina nel medio-lungo periodo un incremento dei prezzi al consumo, dal momento che aumentano il costo del lavoro e le spese per garantire le forniture.
3. Si arreca il colpo mortale alla piccola distribuzione e ai negozi di vicinato dei centri storici che non possono reggere i ritmi forsennati dei centri commerciali; il tutto ovviamente a vantaggio della grande distribuzione.
 
Nel modenese le coop di consumo svolgono un ruolo fondamentale per cui rivolgiamo un appello ai soci delle coop. perché richiamino i loro dirigenti ai principi della solidarietà e ai valori dell’uguaglianza che ispirano il lavoro cooperativo. Le cooperative di consumo nascono per difendere il potere d’acquisto dei soci, e non per adottare gli stessi comportamenti degli altri soggetti commerciali privati. I soci, dicano alle Cooperative di consumo che la domenica è fatta per riposare e non per lavorare, e hanno un modo molto efficace per dirlo: non andare al centro commerciale la domenica.

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