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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Politiche giovanili, le linee guida del Comune elaborate in un percorso partecipato

Dopo un progetto che ha coinvolto i soggetti del territorio, sono state definite le linee guida delle Politiche giovanili del Comune, sempre più centrali nell’azione dell’Ente

Promuovere l’orientamento formativo e professionale per favorire l’accesso al mercato del lavoro e la creazione di impresa; cambiare la prospettiva dell’approccio verso i giovani, recependo le istanze che arrivano dal territorio e soprattutto rendendo trasversale, nelle azioni dell’Amministrazione, l’adozione di politiche per costruire spazi e progetti condivisi; coinvolgere maggiormente le realtà dell’associazionismo modenese e del terzo settore nella definizione dei progetti, mettendo al centro i temi del sociale anche attraverso il sostegno al servizio civile volontario; rafforzare le azioni di educativa di strada, per contrastare i fenomeni di disagio e devianza e come strumento per raggiungere i ragazzi nei loro contesti di vita e di socialità. Sono i punti principali delle linee guida degli indirizzi delle nuove Politiche giovanili del Comune di Modena, il cui percorso, avviato oltre un anno fa con numerosi partner del territorio, ora è nella fase che porterà alla discussione e all’approvazione del documento entro luglio in Consiglio comunale.

Alle linee guida si è fatto riferimento in occasione della conferenza stampa di illustrazione dell’iniziativa ‘Youz - Generazione di idee’ in programma giovedì 8 luglio, alle 20, al parco Ferrari. Insieme all’assessore a Cultura, Politiche giovanili e Città universitaria Andrea Bortolamasi, hanno partecipato anche i rappresentanti di due delle associazioni che hanno preso parte al percorso di confronto (Giorgia Silvestri della cooperativa sociale Aliante e Antonio Capasso della cooperativa sociale Caleidos) avviato nel febbraio del 2020 insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Un percorso che ha coinvolto realtà del volontariato e dell’associazionismo, centri di aggregazione giovanile, Forum del terzo settore, Unimore, Camera di commercio, Arter, Er.Go, enti di formazione professionale, società di selezione del personale e aziende che fanno parte dell’associazione per la Responsabilità sociale d’impresa; inoltre, sono stati effettuati alcuni passaggi anche con i Quartieri e nel contesto del Tavolo comunale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

“L’obiettivo che ci siamo dati - spiega l’assessore Bortolamasi - è duplice: da un lato fare emergere obiettivi, sogni e speranza dei giovani attraverso le loro voci, con le paure e i disagi che si sono acuiti nel periodo della pandemia; dall’altro coinvolgerli in prima persona nelle future politiche comunali che li riguardano da vicino: una città da immaginare con e per loro. Del resto, l’invito a investire sui giovani arriva direttamente dall’Unione europea e noi vogliamo muoverci in questo solco, anche col ‘Next generation Modena’, mettendoci in ascolto delle loro opinioni e delle proposte su temi che davvero potranno avere ricadute sul futuro della loro vita”.

Per Bortolamasi, quindi, ora “si apre una pagina nuova con una città che vuole investire sul futuro con e per i giovani: ascoltiamo le loro speranze e le loro paure, le loro esigenze di formazione, politiche per l’abitare, nuovi luoghi e spazi per il protagonismo giovanile. Se c’è una generazione che in questi anni ha pagato un prezzo, alto, è quella dei giovani: vogliamo ricostruire i legami di comunità, coinvolgendo il mondo dell’associazionismo, il terzo settore, il mondo dell’impresa, impegnati nel costituire opportunità di crescita e inclusione”.

Un esempio concreto delle nuove procedure è rappresentato dall’incentivo all’autonomia abitativa – quasi un terzo dei modenesi tra 25 e 34 anni vive in famiglia – da realizzare attraverso una ‘linea di intervento’ col coinvolgimento dei privati, il sostegno diretto all’affitto, le sinergie con i fondi senza finalità di lucro, il finanziamento diretto a proprietari che affittano ai giovani a prezzi calmierati e lo sviluppo dell’efficienza energetica degli immobili in maniera da abbattere le spese condominiali. Un’altra azione promossa riguarda il sostegno ai cosiddetti ‘Neet’, ovvero i giovani con minori opportunità sia di studio sia economiche, che non studiano, non lavorano né seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale: l’affiancamento alla ricerca del lavoro presuppone infatti, da parte del Comune, la costruzione di un’infrastruttura sociale che include aziende interessati a sostenere le competenze emergenti, un sistema creditizio disponibile a finanziare imprese giovanili e organizzazioni disposte a intercettare le domande dei giovani.

Si punta sull'educativa di strada

n nuovo impulso al progetto di educativa di strada e l’aggiornamento del servizio Informagiovani che diventerà “digitale” e sempre più interconnesso con le realtà del territorio, ma anche incentivi economici per svolgere volontariato attivo – usufruendo in “cambio” di una riduzione dell’affitto – e l’accompagnamento delle fasce più fragili della popolazione giovanile verso il mondo del lavoro. Sono solo alcune delle linee di intervento previste nel documento di indirizzi delle Politiche giovanili del Comune di Modena, tenendo conto, inoltre, delle nuove modalità nella fruizione dei servizi conseguenti all’emergenza sanitaria da Coronavirus.

Il rafforzamento del servizio di educativa di strada, in particolare, rappresenta uno dei punti principali delle linee guida delle Politiche giovanili: avviato nel mese di settembre 2020 nell’area del parco Novi Sad, per poi svilupparsi nei principali luoghi dell’aggregazione giovanile in città grazie pure all’utilizzo di un camper per gli spostamenti degli operatori, il progetto si concretizza in un’attività di prevenzione contro l’abuso di alcol e l’assunzione di droghe, nella promozione di servizi e opportunità rivolti ai giovani, anche per l’orientamento professionale e scolastico, nel monitoraggio dei comportamenti dei ragazzi per intercettarne necessità ed eventuali devianze e in un’azione di sensibilizzazione sul rispetto delle condotte socio-sanitarie per contrastare la diffusione del Covid, come, per esempio, l’importanza di evitare gli assembramenti.

Spaziano invece dalle visite nelle aziende ai corsi per padroneggiare LinkedIn, ma anche dalla promozione del volontariato alle lezioni in laboratorio con i professionisti, le numerose attività del progetto “Comunità maiuscole”, che consiste nell’accompagnamento di quasi 80 ragazzi e ragazze nella costruzione di un proprio percorso formativo e lavorativo attraverso una serie di azioni di orientamento da svolgere sul territorio. Il target del progetto è costituito dai giovani tra 16 e 35 anni con un’attenzione particolare, ma non esclusiva, a soggetti con minori opportunità sia di studio sia economiche, che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale (i cosiddetti “Neet”).

Tra i nuovi progetti previsti dal documento di indirizzi c’è quello intitolato “Antenne” che consiste, per i giovani coinvolti, nella possibilità di vedersi ridurre il canone di affitto di casa a fronte di un’attività di volontariato svolta in diversi ambiti e in contesti di fragilità socioeconomica o educativa: sostegno e accompagnamento per persone fragili, piccola manutenzione delle parti comuni di contesti abitativi, organizzazione di momenti di socialità, aiuto compiti, apertura di un info point - portierato sociale. Nel dettaglio, l’Amministrazione metterà a disposizione, attraverso la società di trasformazione urbana CambiaMo, sei appartamenti di recente costruzione nel complesso R-Nord con dimensioni che vanno da 45 a 86 metri quadrati (destinati a ospitare fino a 12 ragazzi); la stessa opportunità, con l’attivazione di agevolazioni sull’affitto, verrà offerta ai giovani universitari già collocati in uno studentato con 30 posti letto. Contando sulla disponibilità di questi alloggi, dunque, sarà possibile sperimentare un modello innovativo, per poi eventualmente estendere la ricerca di appartamenti sul mercato privato degli affitti.

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