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Elezioni Regionali, approvata la lista dei candidati PD in provincia

Quattro uomini e quattro donne compongono la lista dei democratici a sostegno del candidato Stefano Bonaccini. Si tratta di Palma Costi, Annalisa Vandelli, Luciana Serri, Simona Arletti, Luciano Vecchi, Giuseppe Boschini, Enrico Campedelli e Luca Sabattini

“Una lista che rappresenta la nostra comunità”: il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi ha portato all’approvazione della Direzione provinciale la proposta di lista modenese dei candidati Pd al Consiglio regionale. Otto candidati che si sfideranno a suon di preferenze per un numero di posti nell'Assemblea Regionale che potrebbe variare da tre a quattro.

Capolista è la presidente uscente dell’Assemblea legislativa regionale Palma Costi, che alla competenza acquisita associa il forte consenso delle zone del cratere sismico. In rappresentanza della società civile, dopo la rinuncia della presidente nazionale della Fita-Cna Cinzia Franchini, è stata scelta Annalisa Vandelli, giornalista Sassolese vincitrice del Premio Mediterraneo 2014.

Confermato anche il nominativo della consigliera regionale uscente Luciana Serri, sulla cui figura, in particolare, hanno convenuto i Circoli della montagna e parte del Distretto ceramico. Dalla città, infine, arriva il nominativo di Simona Arletti, consigliere comunale ed ex assessore del Comune di Modena. Per quanto riguarda gli uomini, confermata la presenza in lista dell’attuale assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi. Gli altri nominativi sono quelli dell’ex vicesindaco di Modena Giuseppe Boschini, dell’ex sindaco di Carpi Enrico Campedelli, in rappresentanza delle Terre d’Argine, e dell’ex assessore di Castelfranco Luca Sabattini, in rappresentanza delle zone della cintura modenese e delle Terre di Castelli. 

La proposta è il frutto di un lavoro complesso imperniato sulla consultazione dei Circoli Pd avvenuta alla fine del mese di settembre intrecciata con i criteri per la composizione della lista approvati dall’ultima Direzione provinciale del partito. “Tutti i Circoli hanno dato un giudizio positivo sul lavoro svolto dai tre consiglieri uscenti – ha spiegato nella sua relazione Lucia Bursi – e questo è stato un primo criterio di scelta. Poi abbiamo voluto un rappresentante della cosiddetta “società civile” che portasse specifiche competenze su un ambito da noi considerato strategico. Infine sulla scelta dei restanti nominativi hanno pesato i criteri da noi scelti in precedenza, ovvero la parità di genere, il pluralismo politico, la rappresentanza sociale e dei territori e il merito”.

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